SIENA (WSI) – Aumento di capitale da cinque miliardi, e conversione volontaria dei bond. Ma anche, riduzione di circa 2600 dipendenti, spostamento dei restanti alle attività commerciali e chiusura di circa 500 filiali. E un utile superiore a 1,1 miliardi di euro da raggiungere nel 2019. Sono questi i numeri del nuovo piano industriale 2016-2019 di MPS, a cui si aggiungono le dichiarazioni, in questi minuti dell’amministratore delegato Marco Morelli. Dichiarazioni che confermano l’interesse dei grandi investitori a partecipare al processo di ricapitalizzazione della banca senese. Così Morelli:
“Alcuni anchor investor si sono avvicinati alla banca contattando gli advisor”. E sulle varie proposte per rilanciare l’istituto: “Da oggi si avvia anche il percorso di confronto con i grandi investitori. Siamo aperti a tutte le proposte che possano arrivare nel solco del piano che abbiamo presentato”. Nei giorni scorsi, erano trapelate indiscrezioni su un interesse di investitori del calibro di George Soros e di John Paulson.
Ancora Morelli, che alle 11.30 da Milano presenterà il piano industriale alla stampa:
“Nonostante quanto è accaduto, la banca resta molto solida”.In una conference call con gli analisti Morelli afferma anche l’intenzione di chiudere l’aumento di capitale entro la fine dell’anno, precisando che comunque “molto dipenderà anche dalla condizioni generali dei mercati finanziari”. Ancora, nega la presenza di un piano di riserva, di un piano B. “Noi abbiamo un solo piano”.
Riguardo alla proposta di conversione dei bond subordinati in azioni Mps, nell’ambito del piano di ricapitalizzazione, questa avverrà “su base volontaria, senza nessun esborso per la Banca”.
Tornando sul tema tagli, così si legge nel comunicato sul piano industriale:
“Il costo del personale scenderà del 9% a 1,5 miliardi di euro nel 2019 da circa 1,6 miliardi del 2016 attraverso la riduzione che avverrà sia mediante un turnover naturale sia attraverso l’attivazione del Fondo di Solidarietà“.
Così spiega la banca in merito al piano firmato dal nuovo amministratore delegato Marco Morelli in cui si prevede inoltre un utile netto a fine piano, ossia nel 2019, superiore a 1,1 miliardi di euro, con un rote target superiore all’11% nonostante la crescita prudenziale dei ricavi.
“Il modello operativo, sarà rinnovato e punta a un forte focus sull’efficienza, con un rapporto cost/income pari al 55% nel 2019 e allocazione alle attività commerciali di una maggiore percentuale di dipendenti che passa dall’attuale 62 al 71% (…) la banca avrà un nuovo modello organizzativo che velocizza i processi decisionali e riduce il numero dei riporti diretti dell’amministratore delegato consentendogli di focalizzarsi sulla definizione delle strategie e sulla gestione dei rischi (…) l’attuale direttore finanziario Arturo Betunio cesserà dal servizio a far data dal 25 novembre prossimo (fino a tale data mantiene l’incarico di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari)”.
Il cda di Mps ha convocato il prossimo 24 novembre l’assemblea straordinaria per approvare l’aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro mediante il deconsolidamento dal bilancio di 27,6 miliardi di crediti in sofferenza» attraverso la cessione ad un veicolo di cartolarizzazione ad un prezzo pari a circa 9,1 miliardi (ovvero il 33%) e contestuale assegnazione delle junior notes agli attuali azionisti di Bmps. Quaestio Capital Management, per conto del fondo Atlante, sottoscriverà le junior mezzanine notes per un importo pari a circa 1,6 miliardi.
“L’aumento di capitale è un’operazione senza precedenti per struttura e dimensione nel mercato italiano e dovrebbe permettere di potersi nuovamente posizionare, con maggiore forza, tra gli istituti leader del sistema bancario italiano, con una situazione patrimoniale solida, un ridotto profilo di rischio, una qualità del credito significativamente migliorata ed un rinnovato potenziale di crescita della redditività a beneficio di tutti gli stakeholders”.