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Aumento capitale Pop Vicenza: Unicredit tratta con governo

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ROMA (WSI) – I dirigenti di Unicredit e Intesa Sanpaolo, le due principali banche d’Italia, sono al lavoro per aiutare due banche regionali venete a reperire i finanziamenti necessari per rafforzare i loro livelli di capitale. Con operazioni di questo tipo, tuttavia, si corre il pericolo di “riattivare rischi sistemici” sul sistema bancario italiano.

Unicredit sta trattando con il governo italiano per aiutare l’operazione di aumento di capitale da 2 miliardi di euro di Pop Vicenza. Lo riferisce il Financial Times, le cui indiscrezioni spingono in rialzo in Borsa i titoli della banca guidata da Federico Ghizzoni. Si tratta di un intervento che è noto da tempo ai mercati finanziari, ma che non è stato ancora ufficializzato.

I titoli Unicredit scambiano in rialzo dello 0,24% a 3,39 euro dopo un inizio di contrattazioni incerto e un minimo testato a 3,30 euro. il settore bancario è per la verità tutto ben impostato in avvio di seduta, con Ubi Banca, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare, Pop Milano e Mps che viaggiano con progressi superiori al +1%.

Dopo la crisi che ha colpito la Pop Vicenza e i cambiamenti nel management, la banca vicentina non quotata ha avviato un “turnaround” che prevede un aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro garantito da Unicredit e il cui svolgimento è previsto entro aprile 2016.

La banca guidata dall’amministratore delegato Francesco Iorio, il quale resta nella convinzione che la popolare riuscirà a rispettare gli impegni presi, si quoterà in Borsa, come prevede il decreto del governo sulle popolari, 11 istituti che si trasformeranno in spa. Nel 2015 il gruppo regionale ha registrato una perdita pari a 1,4 miliardi di euro.

Come paragone il quotidiano britannico prende l’operazione di finanziamento accordata da Intesa Sanpaolo (+0,82%) a Veneto Banca, un’altra banca regionale veneta in crisi e che prevede un aumento di capitale da un miliardo di euro pre-garantito da Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo) e una quotazione in Borsa.

Il Financial Times cita inoltre una frase estrapolata da un rapporto di Mediobanca nel quale si avverte che la sottoscrizione degli aumenti di capitale delle banche venete da parte di Unicredit e Intesa possa “riattivare i rischi sistemici sul sistema bancario italiano“.

L’articolo di Rachel Sanderson dice che i contatti tra il governo e Unicredit sono imperniati sull’accordo di sottoscrizione dell’aumento di capitale della Popolare di Vicenza e su clausole (“material adverse change clause“) che potrebbero eventualmente consentire alla banca di ritirare, in caso di consistente peggioramento delle condizioni di mercato, il proprio sostegno alla ricapitalizzazione. Unicredit avrebbe inoltre cercato l’aiuto del governo nella ricerca di investitori disposti a partecipare all’operazione.

Fonte: Financial Times