LONDRA (WSI) – E così, è toccata anche anche al Regno Unito di essere declassato da Moody’s, subito dopo la Francia. Niente più tripla A per i britannici. In Europa, oramai, la possono vantare solo Germania, Olanda e Lussemburgo, che hanno però un outlook (una prospettiva) negativo, e la Finlandia, che ha un outlook stabile. La decisione era attesa, perché l’economia inglese è malmessa. Ma quali sono le motivazioni ufficiali di questo downgrading? Quanto è malmessa l’economia inglese? E come va giudicato il governo di Sua Maestà?
“La persistente debolezza della prospettiva di crescita a medio termine proseguirà anche nella seconda metà del decennio”, scrive Moody’s nel suo rapporto e aggiunge: “Così si creerà un quadro incerto sotto l’aspetto del risanamento del bilancio che si protrarrà anche nella prossima legislatura”. L’austerità del governo di David Cameron è stata così doppiamente bocciata: in primo luogo, perché manca e mancherà la crescita; in secondo luogo, perché il bilancio dello Stato non verrà risanato.
Ma come fotografa la situazione inglese il britannicissimo “The Economist”? Il deficit è alle stelle: meno 8,3 per cento nel 2012, un duro colpo per Cameron che della lotta al deficit aveva fatto la sua bandiera. (Di conseguenza il debito pubblico è destinato a infrangere il muro del 100 per cento in rapporto al prodotto interno lordo, notano altri analisti). Il prodotto interno lordo è ancora in calo nel 2012, sia pure di un meno 0,1 per cento. La produzione industriale segna, a dicembre dell’anno scorso, un vistoso meno 1,7 per cento. Un quadro nerissimo.
Quanto, in particolare, al debito pubblico, la storia di tutti i paesi viene sempre più calcolata con il “debito complessivo”: bisogna aggiungere al debito dello Stato il debito delle famiglie e delle imprese non finanziarie e quello delle imprese finanziarie. Se si fa così, secondo “Il Sole 24 ore”, il Regno Unito con una percentuale del 466 per cento di debito complessivo rispetto al prodotto interno lordo, si classifica subito dopo il Giappone, che ha il 471 per cento, al secondo posto nella temibile hit-parade di maggior debito del mondo: una situazione finanziaria del Paese non proprio invidiabile. Dopo i due paesi-record, vengono, nell’ordine, nettamente staccati, tra i grandi paesi, Spagna (366 per cento), Francia (323 per cento), Italia (315 per cento), Stati Uniti (296 per cento) e Germania (quest’ultima, con un debito complessivo del 285 per cento) .
Ma è in particolare il problema della mancata crescita (al massimo sarà dello 0,6 per cento nel 2013) che fa dire ai laburisti inglesi, davanti di molti punti rispetto ai conservatori nei sondaggi d’opinione, che il governo di Cameron e del suo Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, ha sbagliato rotta puntando tutto sulla austerity.
Senza ottenere risultati. Il che ha affondato l’economia del Regno Unito, gettandola in una seconda recessione (il “double dip”), e rischia di gettarla in una terza, rara, devastante recessione (il “triple dip”) visto che dopo il downgrading di Moody’s Osborne ha confermato la politica di austerity.
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