Economia

Austria, domanda boom per il bond centenario

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L’Austria è entrata nella storia con la prima emissione di un titolo di Stato a 100 anni direttamente nel mercato secondario, tramite sindacato. La domanda per il nuovo Bond centenario del paese virtuoso è stata eccezionale, ben tre volte superiore all’offerta. Il rendimento è stato inferiore alle stime, pari a un 2,112% medio con un cash coupon del 2,1%.

Nonostante le paure legate a un imminente processo di normalizzazione dei tassi di interesse da parte della Bce, che dovrebbe essere annunciato nella riunione di politica monetaria in ottobre e materializzarsi nel 2018, la domanda per il collocamento gestito da Bank of America Merrill Lynch, Erste Group, Goldman Sachs (B&D), NatWest e Societe Generale, è stata molto elevata: circa 11 miliardi di euro spalmati in 208 offerte.

Secondo alcuni commentatori e analisti il processo di tapering rischia di provocare scossoni nel mercato dei Bond, facendo schizzare al rialzo i tassi di interesse, in un fenomeno di taper tantrum simile a quello visto negli Stati Uniti. Ma l’Austria ha vinto il test con i mercati. Della tranche da 3,5 miliardi di euro offerta, il book ha superato i 10,8 miliardi.

Con il titolo “matusalem” lo Stato aveva inizialmente intenzione di recuperare almeno 1 miliardo di euro. Il risultato ha surclassato anche le più rosee attese delle autorità e dimostra come ci sia grande domanda per titoli a così lunga durata, i cui valori sono estremamente sensibili alle variazioni dei tassi. I livelli di mercato iniziali indicavano che il rendimento si sarebbe aggirato intorno al 2,15% (60 punti base sopra il tasso del titolo con scadenza 2047).

Il tutto mentre sul mercato secondario lo Spread tra Btp e Bund decennali si è ristretto a 167 punti base e quello con i Bonos della Spagna si è abbassato a 39 punti base da 40 in vista del possibile referendum sull’indipendenza della regione catalana, che penalizza i titoli del debito spagnoli.

In passato in Eurozona solo Irlanda e Belgio hanno emesso debito a 100 anni, ma entrambi i paesi lo hanno fatto tramite un’emissione privata, dove i Bond vengono assegnati direttamente a una piccola manciata di investitori o in alcuni casi persino a un solo compratore.