L’Italia rischia di diventare la nuova Grecia. Così nei giorni scorsi alla vigilia dell’Eurogruppo il ministro delle finanze austriaco Hartwig Löger (ÖVP) in una nota stampa in cui ha commentato le parole del vicepremier Matteo Salvini sullo sforamento della regola del 3% nel rapporto tra deficit/Pil e del 130-140% quella del debito.
“Non siamo pronti a pagare per i debiti dell’Italia. Spingendo in modo deliberato la spirale del debito italiano, non si può più escludere che l’Italia diventi una seconda Grecia”.
La risposta dell’Italia, affidata al ministro Giovanni Tria, non si è fatta attendere.
L’Italia non chiede che qualcuno paghi per proprio debito. Penso che le persone prima di parlare debbano pensare. È un consiglio che do a chi ha fatto quelle dichiarazioni.
“Sfortunatamente noto che negli ultimi tempi Giovanni Tria ha ceduto in Italia e non guarda la verità in faccia. Davanti a governi populisti come in Italia, mi aspetto che la l’Ue agisca in maniera uniforme e chiara, e che metta in chiaro che Roma sta andando nella direzione sbagliata. Il comportamento dell’Italia non può essere accettato”.
Così il ministro austriaco risponde nuovamente al titolare del dicastero di via XX Settembre ma le parole più preoccupanti contro l’Italia sono quelle pronunciate dal ministro tedesco, Olaf Scholz che ieri ha affermato:
Abbiamo procedure concordate su come gestire le procedure, alcuni Stati avranno ancora notizie dalla Commissione Ue”.