BRUXELLES (WSI) – Ancora acceso il dibattito all’interno dell’Ue per quanto riguarda la gestione della crisi migratoria, con il braccio di ferro in atto tra Italia e Austria per ciò che riguarda la concessione dei visti umanitari.
Il governo di Roma ha avanzato l’ipotesi di concedere visti umanitari ma Vienna non ci sta e alza la voce. Dopo che Bruxelles ha rinviato il tutto, il ministro degli Esteri Sebastian Kurz da Bruxelles e il ministro degli Interni Wolfgang Sobotka hanno minacciato l’introduzione immediata dei controlli al confine con l’Italia qualora Roma dovesse concedere i visti.
“Sarebbero assurdi perché se le gente potesse passare, sempre più persone arriverebbero e questo non allevierebbe il peso per Italia e Grecia”.
Così ha sostenuto il ministro austriaco Kurz.
“Se la cosa venisse fatta, proteggeremmo la frontiera del Brennero. Di certo non permetteremmo che la gente possa liberamente andare a nord”.
Il collega agli Interni rincara la dose.
“I visti umanitari sarebbero inaccettabili. In caso di introduzione, scatterebbero subito i controlli”.
Sobotka parlando alla Bild fa una nuova minaccia: la chiusura del confine.
Se il numero dei migranti illegali verso l’Austria aumenta ancora chiudiamo il confine al Brennero. Nel giro di 24 ore possiamo chiudere il confine e realizzare controlli severi con i nostri soldati. Dobbiamo impedire che sedicenti soccorritori entrino nelle acque territoriali della Libia e prendano i profughi direttamente dai trafficanti (…) obiettivo è chiudere la rotta del Mediterraneo e porre una fine al traffico con le barche dal Nordafrica, già nelle acque territoriali della Libia.
Minacce surreali dice all’Ansa il vice ministro agli Esteri Mario Giro.
L’Italia non ha nessuna intenzione di compiere mosse unilaterali sulla crisi dei migranti ma Vienna deve “abbassare i toni” perché non si possono mettere a rischio i rapporti tra gli Stati a causa di “polemiche pre-elettorali” (…) Non c’è nessun aumento del numero dei migranti, come loro stessi hanno dichiarato più volte.