Redazione Wall Street Italia pagina 13403
La Caltagirone Editore, societĂ che ingloba attivitĂ editoriali come il quotidiano romano Il Messaggero e quello campano Il Mattino, ha deciso di quotarsi in Borsa entro l’estate, con un pacchetto compreso tra il 25% e il 30% del capitale.
Walt Disney ha chiuso il secondo trimestre fiscale con utili ben al di sopra delle aspettative degli analisti grazie soprattutto alla raccolta pubblicitaria legata alle sue trasmissioni televisive.
Gli investitori hanno le antenne puntate sul discorso del chairman della Federal Reserve, Alan Greenspan, per vedere se, tra le righe, inviera’ segnali sulla politica monetaria che intende adottare.
I contratti sono ancora in rialzo, subito prima dell’apertura di Wall Street. Giudicando dai prezzi attuali, i trader prevedono un avvio in denaro. Si indebolisce il Nasdaq, migliorano Dow e S&P 500.
Nei primi tre mesi del 2000, l’utile netto consolidato dell’azienda italiana sale a 135,4 miliardi di lire, in crescita del 55%. Il fatturato è aumentato del 36,3% a 1.171,7 miliardi.
Il popolare broker online americano ha annunciato uno split in misura di 3 a 2. La societa’ ha inoltre ricevuto il via libera dalla Fed per l’acquisizione di US Trust tramite uno scambio azionario di 2,9 miliardi di dollari.
L’allungamento delle contrattazioni a Piazza Affari, e ler elative regolamentazioni, saranno riesaminati se e quando la Borsa italiana entrerĂ nel nuovo polo creato da Londra, Francoforte e Nasdaq. Lo ha detto Stefano Preda, presidente della Borsa.
Le principali Piazze del Vecchio Continente mantengono il segno positivo a meno di un’ora dall’apertura della borsa americana. Pochi scambi e clima d’attesa dopo gli scivoloni di ieri.
L’ente americano di vigilanza sulle telecomunicazioni ha dato il via libera alla fusione tra i due colossi televisivi. La nuova entita’ avra’ una capitalizzazione di mercato di $91mld.
La produttivita’ Usa nel primo trimestre dell’anno e’ cresciuta del 2,4%, contro un’aspettativa del 3%. Buone notizie per i mercati finanziari, che con queste cifre assistono a un rallentamento tangibile dell’economia Usa.