Gli inizi degli anni ’80 del secolo scorso coincidono con la nascita di un nuovo modo di considerare lo scopo delle grandi aziende: la massimizzazione dello shareholder value, ovvero del ritorno per gli azionisti. Aver dato priorità alla proprietà dell’azienda, rispetto agli altri stakeholder, ha allineato tutte le sue attività , e sopratutto le attenzioni del
Partiamo dai fatti e oggi il fatto più rilevante e recente che possiamo analizzare sull’argomento, anche perchè iniziano ad esser noti gli effetti, è la politica dei tagli alle tasse voluti da Donald Trump.Uno studio del Congressional Research Service, agenzia non partisan che lavora per il Congresso degli Stati Uniti, ha reso noto i risultati
C’era una volta un’azienda che andava bene e come lei ve ne erano tante altre. I risultati erano così positivi che produceva tanta di quella cassa che poteva fare investimenti senza indebitarsi. Questi erano motivati da una chiara visione del mercato e come risultato contribuivano a far andare ancora meglio l’azienda, permetterle di fare ulteriori
Tutti gli articoli
Per fare salto di qualità , le aziende devono obbligatoriamente interrogarsi sul loro “Sense of purpose”, banalmente che cosa ci stanno a fare al mondo.
Il 20% delle aziende produce l’80% dell’export e del valore industriali, un altro 20% va molto male e il 60% è nella terra di mezzo: come abbattere tale bipolarizzazione malsana.
Un recente articolo del Wall Street Journal evidenzia le caratteristiche comuni delle “reti”, tecnologiche e non, da un punto di vista storico. Il parallelo è affascinante: Facebook, come l’Unione Sovietica o quella Europea, usando una nuova tecnologia si proponeva come struttura aperta e non gerarchica per distribuire potere. Dopo poco si è trasformata in una gerarchia
Un altro modello per la Corporate Governance: “nuova finanza” deve dotarsi di capacitĂ autonome di comprensione del sottostante e non delegare la funzione alle agenzie di rating.
Borse sempre meno attraenti. Fondo norvegese da $1.100 miliardi ha chiesto al ministero delle Finanze di iniziare a investire anche in aziende non quotate.
I dati parlano chiaro. Come riporta il Sole 24 Ore, siamo oppressi da una montagna di 233mila miliardi di dollari dei quali ben 163mila (70%) creati a partire dal 1997. I debiti, si sa, vanno rimborsati in futuro e se è vero che, come riporta l’articolo,“L’economia mondiale nel suo insieme ha beneficiato di un effetto
La montagna ha partorito un topolino. Come scrive Il Foglio oltre il gossip e la ricerca dei mostri da sbattere in prima pagina non si è andati.