Daniele Chicca pagina 507
Cosa significano Renxit e crisi delle banche per i mercati e cosa c’è da aspettarsi sul futuro politico ed economico della terza potenza dell’area euro.
Continua il buon momento del mercato immobiliare italiano: secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate nel terzo trimestre il settore ha registrato un incremento del 17,8% dell’attività. In certe sotto componenti i tassi di crescita sono stati a doppia cifra fin dall’inizio dell’ anno, indice di una tendenza positiva nel 2016.Guardando nel dettaglio l’andamento dei singoli
Mercato scontava vittoria del No al referendum: rotazioni portafogli e ricoperture di molti investitori istituzionali aiutano i listini ma non le banche.
Ed Milliband del partito labourista britannico ritiene “profondamente preoccupanti per il mondo intero” le dichiarazioni e prese di posizione di Trump.
Alla fine dei conti la vittoria del No al referendum costituzionale e le successive dimissioni di Matteo Renzi da primo ministro potrebbero essere un bene per l’Italia e per i mercati finanziari. Se il governo fosse uscito vincitore dal voto popolare, paradossalmente sarebbero salite le chance di vittoria del MoVimento 5 Stelle alle prossime elezioni
Non è un messaggio positivo per l’Europa in un periodo così difficile
Probabilmente nella consapevolezza che ci potrebbe essere bisogno di lui a Roma, ora che si è aperta una crisi politica con il posto di primo ministro lasciato vacante dal dimissionario Matteo Renzi, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha annullato il viaggio a Bruxelles dove oggi è in programma la riunione dell’Eurogruppo. Lo rende noto
UniCredit ha avviato una trattativa esclusiva con Amundi per la cessione delle attività Pioneer Investment. Lo si legge in un comunicato. L’operazione fa parte di un ambizioso piano di riduzione dei costi e smaltimento delle attività della prima banca d’Italia per fatturato, l’unica sistemica tra le italiane.Il titolo di UniCredit è tra i peggiori di
Dopo le dimissioni di Renzi mercati e agenzie di rating pretendono delle risposte chiare e in tempi rapidi, altrimenti…
I due principali exit poll – pubblicati da La 7 e RaiNews 24 – danno il Si alle riforme costituzionali tra il 41 e il 47% e il No tra il 54 e il 59%. Anche con tutto il margine di errore che va tenuto in conto in rilevazioni di questo tipo che si basano sulle dichiarazioni