Daniele Chicca pagina 63
Chief Economist di Mirabaud AM mette in guardia da un’interpretazione troppo “dovish” delle osservazioni di Powell sui tassi vicini al livello considerato neutro per l’economia.
Wall Street affonda sul peso del calo di auto e trasporti: il presidente Usa Donald Trump si è auto definito “l’uomo dei dazi” su Twitter.
Vanificate le speranze di una tregua duratura della guerra commerciale sino americana, Wall Street ripiega dopo i guadagni di ieri. Dopo che il presidente americano Donald Trump si è auto definito “l’uomo dei dazi” su Twitter (“I am a Tariff man”), la Borsa americana perde terreno.A pesare è in particolare l’andamento del settore dei trasporti
Di solito precede una recessione, ma stavolta frenata dell’economia Usa potrebbe anche arrivare senza che il mercato mandi segnali di avvertimento.
Anche la curva di rendimento tra la scadenza a due e tre anni si è invertita dopo che lunedì il differenziale tra i tassi a cinque anni e due anni è sceso sotto lo zero per la prima volta dal 2007. L’appiattimento progressivo della curva manda un messaggio alla Federal Reserve con gli investitori che
Secondo Vontobel l’indice FTSE MIB potrebbe essere a un punto di svolta e le prossime sedute potrebbero innescare o meno la miccia del tanto atteso rally di Natale.
In tema di sostenibilitĂ , i cambiamenti climatici rimangono la principale sfida per l’uomo, con effetto “terremoto” sui modelli di business. Ma non è il solo tema “forte” del momento.
Per sedare le proteste che hanno fatto centinaia di feriti anche tra i poliziotti e danni ingenti, il governo ha schierato anche dei cecchini sui tetti.
I mercati finanziari, sollevati dalla tregua sul fronte commerciale, iniziano a dare segni di stanchezza. Evidentemente la pausa temporanea che si sono presi Usa e Cina dalla guerra a colpi di dazi non è sufficiente a offuscare i timori riguardanti il ciclo di strette monetarie della Federal Reserve.L’indice S&P 500 della Borsa americana, da parte
Bozza esclusiva: Commissione sta varando un piano per rafforzare l’euro sul piano internazionale e spezzare il dominio del biglietto verde. Non solo petroyuan: prende piede l’ipotesi petro-euro.