(Teleborsa) – In marzo sono state immatricolate in Italia 257.694 autovetture con un incremento del 19,6% rispetto allo stesso mese del 2009. Questa crescita, come quelle di gennaio (+30,2%) e febbraio (+20,6%), è dovuta alla coda degli incentivi alla rottamazione e alle auto ecologiche del 2009. Le vetture ordinate con bonus statali entro il 31 dicembre scorso potevano infatti essere immatricolate senza perdere l’incentivo fino al 31 marzo. A fine 2009 il portafoglio ordini per auto incentivate era di oltre 350.000 unità e questa consistente riserva ha consentito di mantenere su livelli elevati le immatricolazioni del trimestre che si è appena concluso. Tutto ciò nonostante il fatto che il mancato rinnovo degli incentivi per il 2010 abbia determinato da gennaio in avanti una forte caduta degli ordini. Questa contrazione nell’acquisizione di nuovi contratti non è emersa a livello di immatricolazioni perché “coperta” dall’inevaso a fine 2009. Oggi tuttavia il portafoglio ordini è estremamente magro. Secondo i concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor GL events, nel corso delle sue inchieste congiunturali mensili, nei primi tre mesi dell’anno l’86% dei concessionari ha dichiarato bassi livelli di raccolta di ordini. Questa situazione, in mancanza di elementi che possano risollevare la domanda, darà luogo ad un calo delle immatricolazioni molto forte in aprile e le prospettive per i mesi successivi sono decisamente preoccupanti. Ben l’88 % dei concessionari prevede infatti domanda in forte diminuzione, né si può pensare che, come si sperava fino a qualche tempo fa, il sostegno offerto dagli incentivi possa essere sostituito dalla ripresa dell’economia. La fine degli incentivi alla rottamazione e alle auto ecologiche trova infatti il sistema economico italiano in una situazione di persistente difficoltà. Dal quadro statistico attualmente disponibile emerge infatti che la caduta dell’attività produttiva si è arrestata, ma, contrariamente alle attese, non si è ancora delineata alcuna ripresa. Il sistema economico italiano è infatti in stagnazione e non si può escludere neppure una evoluzione negativa. Tra l’altro, mentre nel 2009 la crisi ha colpito pesantemente le aziende e in misura più contenuta le famiglie, che hanno potuto beneficiare degli ammortizzatori sociali e di quote importanti di risparmio privato, nel 2010 le difficoltà economiche stanno colpendo in maniera molto forte proprio i privati, come emerge dal pesante calo dei consumi anche alimentari che si è verificato in gennaio e dalla contrazione dell’indicatore di fiducia dei consumatori che si è delineata sempre da gennaio. E’ quindi del tutto evidente che, in mancanza di nuove misure di sostegno della domanda, le immatricolazioni di autovetture sono destinate a ridimensionarsi notevolmente con pesanti ripercussioni sull’occupazione e sulla stessa evoluzione congiunturale. Secondo il Centro Studi Promotor GL events, la fine degli incentivi e la mancata ripresa dell’economia porteranno il mercato italiano dell’auto a chiudere il consuntivo 2010 a quota 1.750.000 immatricolazioni, un livello che non si registrava dalla grande crisi del ‘93- ‘96.