Il Governo italiano sta valutando l’eliminazione del superbollo auto, ovvero l’addizionale erariale alla tassa automobilistica dovuta dai possessori di autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a una determinata soglia. L’ipotesi di una prossima abolizione è stata proposta dal viceministro dell’Economia e Finanze, Maurizio Leo, e rispunta tra gli emendamenti all’esame delle Commissioni Finanze e Bilancio della nuova riforma fiscale del Governo Meloni.
Cos’è il Superbollo?
Il superbollo è un’addizionale erariale alla tassa automobilistica, introdotta a partire dal 2011 per autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore ai 225 kW (pari a 306 cavalli). Nel 2012, la manovra Monti ha inasprito il superbollo portandolo da € 10 a € 20 per ogni kW superiore alla soglia e ha altresì stabilito che il tributo sia applicato su tutte le autovetture e gli autoveicoli con potenza effettiva del motore superiore a 185 kW (pari a 252 cv).
Essendo la soglia di potenza stata abbassata dai 225 ai 185 kW, la platea interessata è diventata molto più ampia, e la possibilità di abolizione del Superbollo è vista con favore da molti automobilisti italiani, che ritengono il tributo ingiusto e sproporzionato rispetto alla tassa automobilistica ordinaria.
Chi deve versarlo?
Il superbollo va versato da tutti i contribuenti che, alla scadenza del termine utile per il pagamento del bollo, risultano possessori di veicoli con potenza superiore ai 185 kW. I veicoli interessati, essendo quelli di potenza superiore a 185 kW, sono quelli di grossa cilindrata quali berline di lusso, auto sportive e grandi SUV.
Il superbollo è dovuto per anni solari e non è frazionabile. In caso di prima immatricolazione, è dovuto per intero senza alcun ragguaglio ai mesi di possesso o detenzione, mentre il bollo auto ordinario viene versato per un numero variabile di mesi, in base a quanti mesi effettivi intercorrono dall’immatricolazione alla prima scadenza.
Per verificare se la propria auto è soggetta o meno all’addizionale erariale sulla tassa automobilistica, è sufficiente controllare sul libretto di circolazione il valore della potenza del motore, espresso in kW.
Il superbollo deve essere pagato dalle auto iscritte al PRA (pubblico registro automobilistico). In caso di vendita del veicolo mediante la stipula di un atto pubblico o di una scrittura privata con firme autenticate, il superbollo non è dovuto, e lo stesso vale se il veicolo può fruire di un regime di esenzione dal pagamento della tassa automobilistica ordinaria.
Effetti positivi sull’economia?
L’abolizione del superbollo potrebbe avere effetti positivi sull’economia italiana e sulla fiducia degli automobilisti, in quanto rappresenterebbe un segnale di discontinuità rispetto alle politiche fiscali del passato. Inoltre, l’abolizione del superbollo potrebbe incentivare la sostituzione dei veicoli più vecchi con quelli più recenti e meno inquinanti, favorendo così la diffusione di tecnologie più avanzate e rispettose dell’ambiente.
Tuttavia, è importante sottolineare che l’abolizione del superbollo implica minori entrate per lo Stato, che dovrebbe trovare delle alternative. Inoltre, potrebbe essere necessario trovare un modo per compensare i proprietari di veicoli che hanno già pagato il superbollo per l’anno in corso.
In ogni caso, l’abolizione del superbollo potrebbe essere una scelta politica importante, che potrebbe avere effetti positivi a lungo termine sull’economia e sull’ambiente. Tuttavia, è importante valutare attentamente gli impatti e le eventuali conseguenze a breve termine, prima di prendere una decisione definitiva.