Gli italiani sono sempre più orientati verso l’acquisto dell‘auto elettrica. Sebbene rappresentino ancora una piccola fetta del mercato, solo negli ultimi 12 mesi le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche hanno raggiunto quota 127mila con una balzo del 37,6% su base annua. Allargando lo sguardo a cinque anni, le vendite sono più che quadruplicate (+362%). Percentuali, dunque, che segnalano una sempre più decisa transizione verso una mobilità sostenibile.
E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop sui dati delle immatricolazioni in Italia in relazione al record di Tesla, il colosso delle auto elettriche di Elon Musk, che a Wall Street supera per la prima volta gli 80 miliardi di dollari di capitalizzazione, quasi quanto General Motors e Ford insieme.
“Le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche negli ultimi dodici mesi – si legge in un comunicato Uecoop – sono state quasi 127mila segnalando una sempre più decisa transizione verso una mobilità sostenibile sia nel trasporto domestico che in quello commerciale e nelle attività di servizi”.
Ad aiutare, ricorda Uecooop, è stata anche una politica di incentivi che prevede in diverse a gare d’appalto punteggi aggiuntivi per chi usa mezzi di trasporto a basso impatto inquinante.
“La nuova mobilità comporta però investimenti che per una piccola azienda o per una famiglia possono essere difficili da affrontare – afferma Uecoop in un comunicato stampa- per questo è necessario stanziare risorse per incentivare la transizione green”.
Nonostante il successo registrato negli ultimi anni, “il freno principale ai mezzi ibridi ed elettrici è il loro maggior costo rispetto a quelli a benzina e diesel”, sottolinea Uecoop che ricorda anche le difficoltà, per chi sceglie i veicoli totalmente elettrici, legate alla mancanza di un’estesa e capillare rete di colonnine di ricarica.
“La transizione verso auto elettriche o ibride è un processo che deve essere progressivo e non traumatico soprattutto per bilanci di famiglie e imprese che ancora risentono – conclude Uecoop – degli effetti negativi della grande crisi di dieci anni fa”.