E alla fine l’annuncio sulle auto elettriche cinesi è arrivato. L’Unione Europea ha dichiarato che imporrà dazi alti sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi, che secondo l’UE beneficiano “pesantemente di sussidi sleali” e rappresentano una “minaccia di pregiudizio economico” per i produttori di veicoli elettrici dell’UE.
E la Cina sicuramente non starà a guardare preannunciandosi così una nuova guerra commerciale all’orizzonte.
Ue vs Cina: cosa è stato deciso sulle auto elettriche
Mesi fa la Commissione europea ha avviato un’indagine sulle catene del valore dei veicoli elettrici cinesi a batteria, arrivando oggi a constatare che “beneficiano di sovvenzioni sleali” che “stanno causando una minaccia di danno economico ai produttori dell’Ue” nel settore.
Il braccio esecutivo dell’Ue ha concluso che è nell’interesse dell’Ue imporre “dazi compensativi provvisori” sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina.
“L’afflusso di importazioni cinesi sovvenzionate a prezzi artificialmente bassi rappresenta pertanto una minaccia di pregiudizio chiaramente prevedibile e imminente per l’industria dell’UE”, ha dichiarato la Commissione.
La Germania, che ha importanti legami economici e commerciali con Pechino, si è sempre espressa contraria in tal senso, mentre Francia e Spagna, insieme ad altri Paesi Ue, si sono dichiarati favorevoli all’aumento dei dazi.
Oggi è arrivata la decisione finale, presa dal collegio dei commissari riunito oggi a Bruxelles. L’Ue ha dichiarato di voler imporre una tariffa del 38,1% ai produttori di veicoli elettrici a batteria (BEV) che non hanno collaborato all’indagine condotta dalla Commissione. Dazi sotto il 21% invece a quelle case automobilistiche cinesi che si sono conformate ma non sono state “prese a campione”. La decisione sarà in vigore a partire dal 4 luglio, a meno che non si arrivi a trovare nel frattempo un accordo con le autorità cinesi per risolvere la questione.
La reazione della Cina
La Cina a sua volta ha reso noto che adotterà tutte le misure necessarie per “salvaguardare con fermezza” i propri diritti e interessi legittimi.
“Questa indagine antisovvenzioni è un tipico caso di protezionismo”, ha dichiarato Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri, in una conferenza stampa.
L’Unione europea deciderà più avanti, in un secondo tempo, se applicare anche in maniera retroattiva l’aumento dai dazi varato oggi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina.
Quali sono i marchi cinesi coinvolti
I dazi ai tre produttori cinesi inclusi nel campione saranno: Byd del 17,4%; Geely: 20%. A subire il dazio più alto al 38,1% sarà Saic, MG Motors come conosciuto in Europa che subirà una penalizzazione del 38,1% .
Nio, in risposta all’annuncio dell’UE, ha dichiarato di impegnarsi “senza riserve” nel mercato dei veicoli elettrici.
“Ci opponiamo fermamente all’uso di un aumento delle tariffe come strategia per ostacolare il normale commercio globale di veicoli elettrici. Questo approccio ostacola invece di promuovere la protezione ambientale globale, la riduzione delle emissioni e lo sviluppo sostenibile”.