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Auto: incentivi non bastano, 2022 uno dei peggiori anni dell’ultimo mezzo secolo

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Nonostante il rimbalzo degli ultimi mesi, il mercato italiano chiude il 2022 con il segno meno: in totale sono state 1.316.702 le immatricolazioni, in calo del 9,7% rispetto all’anno precedente. Un anno che, secondo il Centro Studi Promotor è stato “uno dei peggiori dell’ultimo mezzo secolo”. Ancora più forte il calo per il gruppo Stellantis che, con 461.178 auto immatricolate nel 2022, segna una flessione del 15,9% rispetto al 2021, con una quota di mercato al 35,1% contro il 37,8% di un anno fa.

Unico aspetto positivo: le vendite delle quattro ruote indicano però un balzo nel mese di dicembre, quinto segno positivo consecutivo, con un +21% (104.915 immatricolazioni) rispetto allo stesso mese del 2021. Segno positivo anche per Stellantis, che registra +2,3% con 32.420 auto vendute. Il Centro Studi Promotor spiega:

“L’inversione di tendenza degli ultimi mesi è dovuta al miglioramento nelle forniture di microchip, destinato a continuare, anche se il ritorno a livelli normali per il mercato italiano, cioè superiori a 2.000.000 di unità annue, appare ancora molto lontano”.

Anche l’Unrae sottolinea che “la crescita costante negli ultimi cinque mesi non è sufficiente a riportare in attivo il bilancio dell’intero anno 2022 che chiude e un livello non lontano dal minimo storico del 2013”. Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, commenta:

“In questo quadro la ripresa delle immatricolazioni va sostenuta anche da incentivi pubblici come, peraltro, è avvenuto negli ultimi anni. Per il 2023 il Governo ha stanziato 630 milioni per nuovi incentivi con una formula analoga a quella adottata nel 2022 che ha visto esaurirsi in brevissimo tempo lo stanziamento per le auto ad alimentazione tradizionale ed emissioni non superiori a 135 grammi di CO2 al chilometro e ampiamente inutilizzati gli stanziamenti per auto elettriche pure e dintorni. E’ molto probabile che la soluzione adottata per il 2023 produca risultati analoghi e cioè in larga misura insoddisfacenti. E’ quindi auspicabile che il provvedimento venga modificato per rendere gli incentivi per auto elettriche economicamente accessibili anche ad automobilisti con una capacità di spesa limitata e per dare un effettivo e significativo contributo all’eliminazione delle auto più vecchie e più inquinanti”.

Le vendite di auto elettriche

Il nostro paese è anche l’unico tra i grandi Paesi europei a registrare nel 2022 un calo delle vendite di auto a emissioni zero. Nell’anno appena trascorso, le vetture full electric vendute in Italia sono state 49.058, fa notare l’associazione, in calo del 27,1% rispetto al 2021, con il parco elettrico circolante che ha sfondato comunque le 170.000 unità, attestandosi più precisamente a 171.196.

In calo anche la quota di mercato delle elettriche, scesa dal 4,6% del 2021 al 3,7% del 2022. Motus-E, l’associazione italiana degli stakeholder della mobilità elettrica, ha commentato in una nota:

“Senza interventi, l’Italia rischia di accumulare un gap difficile da colmare rispetto ai Paesi con cui dovrebbe ambire a confrontarsi. Il Governo ha in mano tutti gli strumenti per riportare il mercato italiano lì dove dovrebbe essere, nella Serie A dell’Europa, senza accontentarsi di uno scivoloso ruolo di secondo piano”.

Unrae: misure Governo sulle auto insufficienti

Anche l‘Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere in Italia, sottolinea come la crescita costante negli ultimi cinque mesi non sia sufficiente a riportare in attivo il bilancio dell’intero anno 2022 che chiude e un livello non lontano dal minimo storico del 2013. Il presidente Michele Crisci afferma:

“Davanti a questo quadro tutt’altro che esaltante, dispiace che in un momento così importante e di profondo cambiamento del mondo automotive, nella Legge di Bilancio appena approvata non sia previsto nulla di nuovo per un comparto che deve affrontare rapidamente una profonda riconversione industriale e commerciale della filiera per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile. Seppur apprezzabile, quanto fatto finora non è sufficiente, i dati lo dimostrano chiaramente, e ci auguriamo che possano presto essere previste misure migliorative per raggiungere tale scopo”.

Il 2022 è  stato un anno negativo anche sul fronte della transizione verso l’elettrico, nonostante gli incentivi varati dal governo a sostegno della domanda: la quota di mercato delle auto elettriche – spiega Federauto, la federazione dei concessionari – è scesa dal 4,6% al 3,7% e si è registrato il peggior andamento tra i più grandi mercati in Europa.