Le auto, lo spazio e ora Internet. Non ha freni l’ambizione di Elon Musk, che, con l’acquisizione di Twitter, sbarca anche nei social network. Tutto questo mentre l’imprenditore sudafricano, naturalizzato americano, consolida la sua posizione in testa alla classifica degli uomini più ricchi al mondo grazie ad un patrimonio di 270 miliardi di dollari.
Da Tesla a Space X, passando per le infrastrutture: il patrimonio di Musk
Una ricchezza sconfinata, accumulata negli anni grazie soprattutto alla scommessa riuscita di Tesla, il produttore di auto elettriche che nel 2020 ha battuto Toyota, diventando la casa automobilistica che vale di più al mondo.
Ma nel business di Musk c’è anche il turismo spaziale che negli ultimi anni ha scatenato principalmente tre attori, tutti miliardari: Jeff Bezos, Richard Branson e proprio Elon Musk che nel 2002 ha creato Space X con l’obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell’accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte.
Musk è anche amministratore delegato di Neuralink Corporation, un’azienda della Silicon Valley che si occupa di sviluppare interfacce neuronali impiantabili. L’obiettivo, secondo quanto dichiarato da Musk, è di aiutare le persone a recuperare le loro funzioni fisiologiche compromesse da lesioni cerebrali traumatiche e del midollo spinale. Un progetto su cui per ora non si sa granché, ma le sue finalità hanno attirato un grande interesse.
Non è finita. Tra i vari settori di interesse di Elon Musk ci sono infatti anche le infrastrutture: business su cui ha le mani in pasta tramite The Boring Company, un’azienda di costruzione di tunnel e di infrastrutture fondata nel 2016, che combina una tecnologia di perforazione di tunnel veloce con un sistema di trasporto pubblico interamente elettrico per alleviare la congestione del traffico urbano e consentire viaggi su lunghe distanze ad alta velocità. L’obiettivo ambizioso sarebbe quello di collegare Washington e New York in 29 minuti.
Ora è la volta di Twitter con un’operazione da 44 miliardi dollari, considerata “una delle più grosse acquisizione della storia nel settore tecnologico”. E che al di là delle intenzioni di Musk (“Con libertà di parola voglio dire una libertà che rispetta la legga. Sono contrario alla censura che va al di là della legge” ) crea non poche perplessità. Tra queste il sospetto che Pechino possa esercitare pressioni su Twitter a causa della dipendenza dalla Cina di Tesla.