Economia

Autostrade: finisce era Benetton, dopo 22 anni tornano allo stato

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Dopo 22 anni dalla privatizzazione, Autostrade per l’Italia si avvia a tornare in mano pubblica, concludendo così l’era Benetton. Ieri, 31 maggio 2021, l’assemblea degli azionisti di Atlantia, la holding che la controlla, ha infatti dato il via libera alla cessione dell’intera quota dell’88,06% al consorzio guidato da Cdp, controllata dal Tesoro.

La formalizzazione spetta ora al consiglio di amministrazione convocato il 10 giugno, mentre per la firma la data verrà concordata con il consorzio. La decisione arriva a 10 mesi e mezzo di distanza dall’accordo con il precedente governo che individuava la soluzione di una Aspi pubblica con l’uscita dei Benetton per ‘sanare’ la ferita del crollo del ponte Morandi.

L’operazione ha un valore di circa 9,3 miliardi e potrebbe concludersi entro la fine di giugno.

Autostrade: Benetton si preparano ad uscire

Sul tavolo dell’assemblea degli azionisti di Atlantia, svoltasi ieri in modalità Covid, un solo punto all’ordine del giorno: la cessione dell’intera partecipazione detenuta dalla società in Aspi al consorzio costituito da Cdp Equity, Blackstone  e Macquarie European Infrastructure Fund.

Per poter essere approvata, la proposta aveva bisogno del 50% più uno dei presenti, ma il sì ha ottenuto una ben più ampia maggioranza: dei 1.201 soci presenti (70,39% del capitale sociale), 1.129 (86,86%) hanno detto sì, 60 (12,75%) hanno dato voto contrario e in 12 (0,39%) si sono astenuti.

Così a quasi tre anni dal crollo del Ponte Morandi si separano i destini di Autostrade per l’Italia e del socio di maggioranza Atlantia. Una reazione che segna la fine del braccio di ferro iniziato tra l’azienda con il governo Conte uno.

La cordata guidata di Cdp, dopo l’ultimo ritocco di 200 milioni sarà destinata a rilevare il 100% di Aspi per un valore di 9,3 miliardi. Atlantia, che possiede l’88% incasserà 8,1 miliardi. Al netto dei debiti (3,75 miliardi) avrà a disposizione circa cinque miliardi da destinare a futuri investimenti. La quota maggiore ovviamente andrebbe alla famiglia Benetton che attraverso Edizione controlla il 30% della holding.

La Borsa ha accolto bene la decisione e il titolo Atlantia è stato il migliore del girone d’eccellenza di Piazza Affari con un rialzo del 3,16% a 16,14 euro.