LEGNANO (WSI) – Il nostro livello 5 di analisi (quello che ci aiuta a rafforzare le view tecniche impostate secondo i primi 4 livelli di analisi (come visto lunedì) continua a non apportare spunti operativi dal punto di vista delle correlazioni, il che conferma e rafforza le nostre idee di continuare a seguire il mercato slegandoci da qualsiasi logica correlativa e dando la possibilità di operare sui cross valutari, a causa proprio dei movimenti sui cambi principali, che spesso vedono un andamento contrastante, se prendiamo come riferimento il dollaro americano.
Il cross trading
Il biglietto verde infatti, ieri ha dimostrato in maniera veemente di non essere in grado di muoversi dalla stessa parte contro le major il che ha determinato andamenti contrastanti tra EurUsd, UsdJpy, GbpUsd e AudUsd, con le borse che si trovano in fase di correzione ma che non stanno determinando situazioni globali di risk off, tali per cui il dollaro potrebbe muoversi a rialzo se visto come valuta rifugio, a ribasso se venduto insieme ad esse a causa di motivazioni macroeconomiche che dipingono la situazione economica o di politica monetaria degli Stati Uniti.
Un quadro comunque troppo pieno di “se” per essere di supporto, se non dal punto di vista del tentativo di analisi pura, teso a spiegare il perché di alcuni flussi di capitale che si vanno a verificare. Vero è che la liquidità di questi giorni di agosto risulta ridotta, questo però non è sufficiente a spiegare la totale mancanza di coordinamento degli investitori sui diversi strumenti finanziari.
La possibilità di andare a sfruttare i disallineamenti di movimento sui cambi principali sta rendendo alcuni cross (soprattutto quelli tra sterlina e valute legate alle commodities, pensiamo per esempio a GbpAud o a GbpCad) molto tecnici e volatili, sui quali è possibile sviluppare un’operatività più strutturata rispetto appunto ai cambi principali.
Il livello 5 è dunque inutile?
Ad un primo sguardo la risposta sembrerebbe positiva, se non ci si ferma a considerare il fatto che, essendo un livello coadiuvante nelle decisioni d’investimento, esso dovrebbe essere utilizzato quando le indicazioni che fornisce risultano chiare o abbastanza interpretabili. Non è chiaramente il caso dei rapporti correlativi, come stiamo cercando di sottolineare con forza da alcuni giorni, ma dal punto di vista del sentiment di mercato (la seconda componente della quinta sfera d’analisi), qualche indicazione l’abbiamo avuta e ci riferiamo al cambio principe del mercato.
Andiamo con ordine e forniamo un’immagine esplicativa di quanto stiamo per affrontare, velocemente. Quello che si vede qui sotto è lo Speculative Sentiment Index di FXCM, indicatore che fornisce una fotografia (due volte al giorno) di come i trader retail (ossia non istituzionali) si vadano a posizionare a mercato.
E’ un indicatore che se ci troviamo di fronte ad un mercato direzionale (se considerato in ottica di medio periodo), può fornire degli interessanti spunti contrarian rispetto al sentiment retail generale di mercato in quanto la grossa presenza di ordini di stop posizionati da trader che, statisticamente, hanno difficoltà ad operare durante le fasi direzionali di mercato, potrebbe innescare dei movimenti opposti rispetto appunto a quelli attesi dalla maggior parte dei trader.
Trader che sono molto bravi a lavorare durante le fasi laterali di mercato (che si sviluppano per circa il 70% del tempo), ma che tentano spesso di entrare a mercato per prendere delle correzioni quando i movimenti direzionali (che si sviluppano per un tempo inferiori ma che sono più pericolosi dal punto di vista dell’equilibrio dei prezzi) hanno mostrato che un prezzo “è salito troppo” o “deve correggere per forza”. Bene, ieri alle ore 14 il ratio su EurUsd mostrava -3.10, il che significa che per ogni trader lungo c’erano 3.10 trader corti sull’euro (75.60%), con le conseguenze che abbiamo visto.
La giornata di oggi
Non sarĂ probabilmente diversa da quella di ieri, con qualche dato in pubblicazione sulle sponde inglesi ed americane, ma non tanto importanti da poter determinare uno shift di attenzione unidirezionale tra gli investitori. Raccomandiamo di prestare attenzione in maniera particolare alle leve utilizzate a causa della liquiditĂ molto rarefatta e di abbandonare qualsiasi analisi intermarket (quelle intramarket sono possibili ma sono per i trader intraday che possono seguire in maniera stretta le posizioni), ma questo, crediamo, si sia capito.
QUADRO TECNICO
EurUsd: Dopo l’ennesimo tentativo di rottura rialzista non andato in porto, il mercato è riuscito a rompere l’area di 1.3400 e a raggiungere 1.3450, prima di consolidare sopra la figura. Siamo ora sopra la media a 21 oraria che potrebbe fungere da supporto, a considerando il fatto che le aree più importanti di supporto sono rappresentate dai livelli 1 e 2 crediamo che sia prudente attendere, eventualmente, delle discese in area 1.3380 per pensare ad acquisti di moneta unica (questa discesa può essere eventualmente lavorata dai trader di breve che sfruttano i breakout all’apertura londinese).
Si rende necessario un superamento dell’area che passa intorno a 10.3365 prima di poter assistere a tentativi di discesa, che solo se superata l’area di 1.3440 potrebbero divenire consistenti. Se dovessimo invece passare l’area di 1.3435 senza passare dai supporti, il mercato potrebbe tentare nuove estensioni verso i massimi che vedono in 1.3475 il primo target potenziale e tutta l’area compresa tra 1.3490 e 1.3515 come potenziale attrazione per i prezzi.
UsdJpy: l’area di 97.00 ha tenuto egregiamente come supporto ed il mercato è ripartito verso 98.00. Rimane valida la fase laterale in atto che permette di valutare eventuali acquisti di yen nel momento in cui il mercato dovesse trovarsi sulle resistenze statiche di livello 1 con lo stocastico (livello 4) in ipercomprato. Non ravvisiamo nessun’altra indicazione se non il fatto che su un grafico a 4 ore le medie risultino ancora impostate a ribasso e questo potrebbe suggerire la valutazione molto attenta dell’area di 97.00 se le resistenze viste dovessero tenere. In caso di rottura a rialzo dell’area che passa intorno a 98.30 crediamo sia possibile assistere a giri di scenario verso i massimi.
EurJpy: questo rappresenta uno dei pochi crosso su cui l’operatività risulta tecnica ma ostica. I tentativi di rottura del range che si è protratto per gli scorsi giorni non andati a buon fine hanno mantenuto la fase laterale in atto ed ora ci troviamo in area 131.00 yen per ogni euro scambiato, , grazie alla salita di euro e alla relativa discesa di UsdJpy. Dovessimo ripartitre a rialzo su entrambi i cambi principali, potremmo assistere a buone rotture rialziste da poter valutare sopra 131.35 (punti precedenti), altrimenti è possibile rimanere in range, da poter sfruttare con acquisti di yen e stop e reverse sopra i massimi visti.
GbpUsd: Continua la salita del cable anche se da metà pomeriggio di ieri ci troviamo in correzione. Ci troviamo nei pressi della media a 21 oraria all’interno di un canale rialzista che si è formato dopo la base supportava statica creatasi a 1.5610 dopo la rottura rialzista di 1.5515 vista i giorni scorsi. L’area di 1.5650 potrebbe dunque rappresentare una buona occasione per cominciare a pensare ad acquisti di sterline, tenendo conto che il mercato potrebbe tentare delle escursioni verso 1.5635 (area dove passa l’ultimo minimo precedente, la parte bassa della figura a bandiera di continuazione che si potrebbe formare su un grafico orario) e la media a 100 periodi), prima di approfondire a ribasso, cosa possibile una volta superato 1.5625, con molta attenzione a 1.5610 che potrebbe portare verso 1.5590 senza rompere definitivamente. Dovessero tenere i supporti è possibile assistere al raggiungimento dei massimi ed in estensione di 1.5750.
AudUsd: dopo lo sviluppo di una divergenza rialzista individuata molto bene ieri mattina, che ha visto svanire i suoi effetti in maniera perfetta sulle resistenza di livello 1 e 3 individuabili su un grafico orario (minimi precedenti e media a 21), abbiamo raggiunto l’area degli ultimi minimi, superandola di poco. Questo mostra che il mercato potrebbe avere la forza di tentare delle nuove discese, da poter valutare operativamente una volta che i prezzi dovessero fermarsi sotto l’area di 0.9075, tenendo conto che un superamento di 0.9090 potrebbe riportare verso 0.9110, livello oltre il quale (suggeriamo almeno una decina di pips di tolleranza) potremmo assistere a nuovi tentativi di salita dell’australiano che potrebbero anche raggiungere quota 0.9140 ed in estensione 0.9160. Un superamento dei minimi può portare al raggiungimento di area 0.8990 che se superata di una ventina di punti potrebbe portare ad accelerazioni ribassiste verso 0.8940/55.
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