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Aziende italiane si svenano per ricevere prestiti banche

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ROMA (WSI) – “Affamate di credito“. Così sono ormai descritte le piccole e medie imprese dei paesi periferici dell’Eurozona, in un articolo pubblicato sul Financial Times,. Le aziende pagano interessi sui prestiti bancari che ricevono – li ricevono – fino a tre volte tanto rispetto a quelli versati dalle aziende tedesche, stando a un nuovo report.

L’ultima relazione che è stata stilata congiuntamente dall’Institute of International Finance, e dal gruppo di consulenza Bain & Co mette in evidenza che le piccole imprese di Irlanda, Italia, Spagna e Portogallo devono versare interessi a fronte di prestiti superiori alle aziende tedesche del 4-6%.

La differenza è molto più elevata rispetto a quella dichiarata dai dati della Banca centrale europea, secondo cui i tassi sarebbero più alti dell’1,5%-2,5% rispetto al 3% rispetto agli interessi pagati in media in Germania per prestiti inferiori a 1 miliardo di euro.

“Le piccole e medie imprese in Europa sono affamate di quei finanziamenti che sono necessari per la creazione di posti di lavoro e la crescita economica”, ha commentato John Ott, partner senior di Bain.

Lo stesso rapporto IIF/Bain ha rilevato che i nuovi prestiti bancari erogati nei paesi periferici sono crollati di più del 50% nel corso degli ultimi cinque anni, con il crollo in Irlanda -82% più sostenuto.

I volumi dei prestiti sono scesi -66% in Spagna e -45% in Portogallo. In Italia la contrazione è stata -21%, minore che in Francia -37% e in Olanda -32%.