Un trend in continuo aumento, quello delle aziende straniere in Italia. Per la precisione, un incremento del 31,7% dal 2010 al 2018. Il tutto mentre le aziende italiane calavano del 12,2% subendo il machete della crisi.
Andando nel dettaglio, il numero di imprenditori nati all’estero è pari a 447.422, di cui l’81% proveniente da Paesi extracomunitari. Inoltre, il 23% quindi quasi uno su quattro, è donna.
Questi sono i dati che emergono dalla ricerca effettuata dal Censis insieme all’Università degli Studi Roma Tre per il progetto “La mappa dell’imprenditoria immigrata in Italia”.
Lo studio mette anche in evidenza la differenza di età media tra gli imprenditori italiani e quelli stranieri; i secondi, infatti, sono statisticamente più giovani in quanto il 71,6% ha meno di 50 anni, mentre tra gli imprenditori italiani la soglia in questa fascia d’età si ferma al 44,3%.
Puntando i riflettori sulla longevità delle aziende possiamo invece osservare che il 60% di esse è attiva da oltre tre anni, dimostrandosi quindi anche abbastanza stabile.
Dal punto di vista del fatturato, la medesima ricerca riporta che, prendendo in considerazione gli ultimi tre anni, le aziende fanno registrare fatturati in aumento per il 20% dei casi e stabile nel 53% del totale.
Tastando il polso della situazione dal lato emotivo, il 56% degli intervistati si dichiara in parte soddisfatto dell’andamento della propria attività mentre il 21% lo è totalmente.
I problemi per gli imprenditori stranieri in Italia
I problemi, per gli imprenditori stranieri, si sostanziano invece nel fattore linguistico e nella sicurezza e prevenzione negli ambienti di lavoro.
Quanto al primo punto, il 12% degli imprenditori stranieri ha una scarsa conoscenza della lingua italiana ed il 24% ne possiede una conoscenza appena sufficiente. Ad aggravare questo punto vi è il fatto che il 45% di essi dichiara di frequentare esclusivamente altri cittadini stranieri nel tempo libero.
In merito al secondo problema, ovvero alla percezione che gli imprenditori stranieri hanno della prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, va segnalato quanto di seguito:
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Il 46% la percepisce come un mero obbligo di legge;
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Il 20% la ritiene una responsabilità condivisa con i lavoratori;
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Il 15% lo vede come un dovere morale;
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Per il 12% è solo un costo;
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Solamente il 5% lo ritiene un investimento.
Va segnalato infine che il 30% degli imprenditori stranieri ammette tuttavia di avere difficoltà ad assolvere gli obblighi normativi, cosa che giustifica il fatto che il 47% sul totale si faccia aiutare da consulenti esterni.