In Italia, più precisamente in Trentino, esiste un’impresa specializzata in ricerca e sviluppo in ambito mining che ha l’obiettivo di rendere green i processi di calcolo alla base della blockchain, tipicamente annoverati dagli addetti ai lavori come area di miglioramento del registro di transazioni crittografate a causa dell’elevata quantità di energia utilizzata dal sistema.
Il suo nome è Alps Blockchain e ha l’obiettivo di produrre potenza di calcolo per la blockchain attraverso la creazione e gestione di data center all’avanguardia alimentati da fonti di energia rinnovabile.
L’investimento di Azimut in Alps Blockchain
Fondata nel 2018, l’azienda ha introdotto in Italia un innovativo sistema che prevede l’installazione di data center all’interno di centrali idroelettriche per convertire direttamente la forza dell’acqua in potenza di calcolo, integrandosi in modo complementare al sistema di produzione di energia elettrica tradizionale.
Non stupisce quindi che nel mirino di Azimut, asset manager globale e indipendente sempre a caccia di realtà aziendali innovative su cui investire, ci sia Alps Blockchain.
Nello specifico, il Gruppo ha promosso un club deal per investire in Alps Blockchain e l’investimento, pari a €40 milioni, è avvenuto attraverso Azimut Enterprises S.r.l e Azimut Direct Investment Alps Blockchain SCSp, veicolo lussemburghese dedicato che ha permesso a circa 600 clienti serviti da Azimut Italia di prendere esposizione alla crescita del settore della blockchain sostenibile. L’operazione prevede una componente di equity, tramite l’acquisto di una quota di circa il 45%, e una parte obbligazionaria con un prestito convertibile.
La destinazione dei nuovi capitali
Ad oggi, Alps Blockchain ha realizzato oltre 20 data center che ospitano complessivamente circa 3.950 miner, hardware dedicati all’attività di mining. Ai data center situati all’interno delle centrali idroelettriche italiane e coordinati come provider, si aggiungono quelli gestiti direttamente e dislocati all’estero, sia in via di realizzazione che già operativi.
In poco più di quattro anni la società ha conosciuto una crescita esponenziale e ora mira a consolidare e implementare il proprio modello di business. I nuovi capitali, infatti, permetteranno all’azienda di investire in progetti di ampliamento e internazionalizzazione, con l’obiettivo di incrementare entro il 2023 l’attuale parco di miner fino a circa 12.000 dispositivi di ultima generazione, pari a 1.5 exahash di capacità.
L’operazione intende inoltre promuovere lo sviluppo di servizi volti a diffondere una cultura sostenibile legata alla blockchain e all’attività di mining. La blockchain, destinata ad essere usata in modo sempre più estensivo in diversi settori, dalla finanza alla logistica o dalla sanità all’alimentare, è una tecnologia ad alta intensità energetica, in quanto richiede un’elevata capacità di calcolo per validare le transazioni. Secondo il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index (Cbeci) la blockchain Bitcoin utilizza 14 gigawatt di energia elettrica, che corrisponde a un consumo totale annuo di elettricità di 122 terawatt-ore.
I commenti dei CEO di Azimut e Alps Blockchain
Giorgio Medda, CEO e Global Head of Asset Management & Fintech del Gruppo Azimut, ha commentato:
“Siamo entusiasti di aver realizzato quest’operazione attraverso la quale Azimut investe direttamente e con i nostri clienti non solo in un’eccellenza tutta italiana dello sviluppo tecnologico sostenibile ma anche sul futuro digitale e sui giovani talenti del nostro Paese. Con Alps Blockchain rafforziamo ulteriormente il nostro posizionamento e la nostra view su blockchain, digital assets e finanza decentralizzata quali nuove frontiere di investimento e di funzionalità operative verso cui la trasformazione digitale sta spingendo l’industria dell’Asset Management”.
Francesco Buffa, CEO Alps Blockchain, ha dichiarato:
“In Alps Blockchain, crediamo fermamente nel potenziale di questa tecnologia e nella necessità di sviluppare approcci sempre più efficienti e sostenibili. Così abbiamo intrapreso l’iniziativa di unire il mondo della blockchain e del mining con quello delle rinnovabili, sviluppando in Italia una soluzione mirata a sostenere il comparto idroelettrico e offrire una nuova opportunità di business ai produttori di energia che contribuisca a mantenere redditizi i loro impianti storici una volta terminati gli incentivi statali. La nuova sinergia con Azimut rappresenta un traguardo significativo che ci consentirà di proseguire il percorso strategico intrapreso, consolidando la nostra presenza a livello nazionale e accelerando la crescita nei mercati internazionali, come in Sud America”.
Francesca Failoni, CFO Alps Blockchain, ha aggiunto:
“L’aumento di risorse ci permetterà di partecipare e contribuire in maniera più sostanziale al funzionamento della rete blockchain, favorendo lo sviluppo di progetti solidi e sostenibili nel tempo. Grazie a questa operazione finanziaria, potremo non solo incrementare ed efficientare i nostri data center esistenti, ma anche investire nella realizzazione di nuovi impianti, puntando a quadruplicare la capacità di produzione di potenza di calcolo al servizio di questa tecnologia entro la fine dell’anno”.