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Azionario bocciato da Deutsche AM, CIO: “vendiamo”

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L’opinione di Deutsche Asset Management sull’azionario è cambiata: da comprare i cali, il consiglio ora si è trasformato in vendere i guadagni. Il rimbalzo degli ultimi giorni, possibile nonostante i numerosi fattori di rischio, ha convinto Georg Schuh, manager della società di gestione tedesca, a dare un consiglio controcorrente.

La view ribassista, tuttavia, non vuole necessariamente dire che “escludiamo che l’azionario possa ancora toccare il picco”, ma” ci stiamo avvicinando alla fase terminale del ciclo e iniziano ad esserci prove analitiche che indicano una fine della corsa”, ha dichiarato il Chief Investment Officer dell’area EMEA (Europa, Medioriente e Africa) e membro del board di Deutsche Asset Management per la Germania.

Il sentiment pessimista sembra essersi espanso a macchia d’olio sui mercati, dal momento che l’azionario mondiale sta traballando in una settimana interlocutoria. Sul Forex il dollaro si indebolisce per via dei pericoli di guerra commerciale e delle turbolenze interne. Sul biglietto verde pesa il rafforzamento dello yen. Con gli Usa che si apprestano a imporre nuovi dazi e altre misure punitive contro la Cina, l’indice del dollaro ha visto evaporati tutti i guadagni accumulati in settimana.

Sembra impossibile, ma malgrado tutti i fattori di rischio geopolitici e economici i mercati hanno tenuto tutto sommato abbastanza bene finora. L’indice MSCI delle Borse mondiali, che viene da tre sedute di cali, oggi è poco variato. In settimana il computo negativo è decisamente contenuto (-0,6%) ma visti i tanti fattori di rischio un calo è dietro l’angolo.

Gli investitori continuano a cercare di interpretare il possibile impatto dell’agenda di stampo protezionista di Trump. Il nuovo consulente economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha detto che se fosse per lui venderebbe oro e comprerebbe il dollaro Usa. Questo ha aiutato la divisa statunitense ieri, ma oggi l’andazzo è cambiato. Nel giorno della tripla strega, la Borsa Usa ha aperto in lieve rialzo.

A dicembre 2017, nel fare le consuete previsioni sull’anno successivo, il direttore degli investimenti della società di gestione tedesca aveva sottolineato che dopo un volo del +280% in otto anni di tempo per l’indice allargato S&P 500, nel 2018 sono da preferire le Borse europee a quelle americane, senza però farsi troppe illusioni: “se Wall Street perde il 5% non ci si può aspettare che i mercati europei avanzino”.