“Prevediamo che le azioni italiane genereranno rendimenti interessanti nel 2022 dal momento che i dati fondamentali continuano a migliorare. Piazza Affari dovrebbe beneficiare dell’erogazione dei fondi per la ripresa dell’Ue e della riapertura delle economie per il turismo generale”: è questa la prima considerazione operativa che Credit Suisse ha dedicato all’Italia, nel corso del suo ultimo rapporto Investment Outlook 2022.
Le buone notizie potrebbero estendersi dall’azionario Italia anche ai titoli di stato, con “un’ulteriore riduzione futura dello spread (BTP-Bund) se si riuscirà ad arrivare a una maggiore integrazione fiscale nell’Ue”. Non è un ‘se’ di poco conto, ma Credit Suisse è aperta a credere in questa prospettiva europeista”, favorita dal “cammino di riforme” avviato dal governo Draghi.
Secondo la banca svizzera “i rendimenti delle obbligazioni [governative italiane] indicano che per il momento il debito non rappresenta un problema. I rendimenti dei titoli di Stato italiani a 10 anni sono inferiori all’1%, pertanto i pagamenti degli interessi sul debito dell’Italia restano bassi. Ciò è stato favorito dal sostegno della politica monetaria della Banca centrale europea, che dovrebbe continuare anche nel 2022”.
L’outlook globale resta positivo per l’azionario
A livello globale il contesto macro resterà favorevole a un’ulteriore avanzata del mercato azionario internazionale, con ritorni a una cifra, più contenuti rispetto a quelli osservati nel 2021. “Nonostante diverse banche centrali abbiano iniziato a ritirare gli incentivi per la pandemia, i tassi d’interesse sono destinati a rimanere pari o prossimi allo zero nelle principali economie sviluppate”, hanno dichiarato gli esperti di Credit Suisse, “in questo scenario, i rendimenti azionari dovrebbero rimanere interessanti, pur se probabilmente inferiori rispetto al 2021”.
“Visti i modesti rendimenti attesi per il mercato obbligazionario, gli investitori dovrebbero valutare strategie che seguono modelli non tradizionali per diversificare la loro gamma di opportunità”, ha aggiunto Michael Strobaek, Global Chief Investment Officer di Credit Suisse. Nel settore del credito, gli spread ridotti – sia investment grade sia high yield – non saranno in grado di compensare i rischi associati a un aumento dei rendimenti, ha affermato il report, sollecitando l’attenzione sulle obbligazioni indicizzate all’inflazione dell’eurozona e i prestiti senior.