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Azionario perde appeal, puntate ai minimi dal 2016

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La somma del denaro investito a luglio dai gestori internazionali in titoli o fondi azionari globali è la più bassa da quasi due anni: è il risultato di un sentiment pessimista nei confronti delle potenzialità di Borse e altri asset rischiosi.

I motivi sono diversi e sono legati a una serie di fattori di rischio, tra cui l’escalation di una guerra commerciale a tutto campo, un possibile errore delle banche centrali e una crisi del debito in Europa o nei mercati in via di Sviluppo.

È quanto emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Bank of America Merrill Lynch tra il 6 e il 12 luglio su un campione di 231 gestori: gli investimenti nel comparto azionario globale sono scesi del 14% per un sovrappeso netto del 19%, il minimo da novembre 2016.

In particolare a subire un calo dell’appeal sono i titoli dell’Eurozona, che hanno visto una flessione della allocation di otto punti percentuali al 12% di sovrappeso, il tasso più basso da dicembre di due anni fa.

Sulla componente europea pesano la crisi in seno al governo Merkel in Germania e le paure legate alla situazione politica italiana. I rischi percepiti a lungo termine sul debito sovrano pesano sul morale degli asset manager.

Circa il 60% dei manager interpellati ha citato la guerra commerciale come il rischio principale per i mercati finanziari, la percentuale più alta da quando nel luglio di sei anni fa sono iniziate le turbolenze legate alla situazione del debito sovrano europeo. Il 19% ha citato un errore della Federal Reserve o della Bce, mentre il 6% ha paura per l’ammontare eccessivo dei debiti accumulati in Europa e nei mercati emergenti.