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Azionario Usa, gli investitori celebrano il 4 luglio

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di Ralph Bassett, Head of North American Equities, Aberdeen Standard Investments

Per gli investitori, le celebrazioni del 4 luglio arrivano al momento giusto. L’S&P 500 ha guadagnato il 20,5% (in dollari Usa) da inizio aprile – il suo miglior trimestre in oltre 20 anni. Il Russell 2000 ha guadagnato il 25,4%. Ma pochi investitori hanno fiducia nei prossimi mesi.

Come le borse di tutto il mondo, anche il mercato azionario statunitense ha sfidato la realtà economica della pandemia COVID-19. L’economia statunitense si è contratta del 5% nei primi tre mesi dell’anno.
Al momento stiamo registrando una riduzione della crescita di oltre il 20% annualizzato nel primo semestre dell’anno. Per inquadrare questo dato, la crescita era scesa al 6,4% durante il peggior semestre della crisi finanziaria globale della fine degli anni 2000.

Sembra probabile che si tratti di una recessione di breve durata, poiché il sostegno della politica monetaria e fiscale ha messo in sicurezza l’economia, mentre l’allentamento delle misure di lockdown fornisce le basi per un rimbalzo.
Ma è probabile che la ripresa sia discontinua e lenta, e si prevede che l’attività non tornerà al livello di inizio anno fino al 2022. Inoltre, saranno sicuramente necessari ulteriori stimoli per favorire la ripresa.

A soli quattro mesi dalle elezioni presidenziali americane di novembre, entrambi i principali partiti politici dovranno parlare di come intendono rivitalizzare l’economia. Il tasso di disoccupazione si aggira intorno al 13%, quindi la creazione di posti di lavoro e i salari saranno una questione cruciale.

Come investire

Guardando agli indicatori di mercato, il 2021 dovrebbe mostrare una sostanziale ripresa dei ricavi e della redditività, ma in questa fase è difficile misurare con precisione le aree che beneficeranno dei profitti.
In questo contesto, ci è difficile dire se le valutazioni attuali siano ragionevoli, dato che la visibilità è bassa, ma anche perché abbiamo una visione a più lungo termine quando valutiamo le nostre opportunità.

Tuttavia, sulla base dei significativi stress test che abbiamo effettuato sulle small cap in portafoglio, riteniamo che i rischi di ribasso siano più limitati e che, nel caso in cui i modelli di business si sviluppino come ci aspettiamo, nel lungo termine il potenziale di rialzo sia interessante. Nelle nostre valutazioni consideriamo un calo della domanda più lungo e più profondo del previsto, così da sviluppare uno “scenario ribassista” per i prossimi anni sugli utili per azione e sul flusso di cassa delle società in cui investiamo. Questo ha un duplice vantaggio per i nostri clienti.
In primo luogo, ci permette di testare la redditività del bilancio delle società in portafoglio e quindi ci permette di evitare/mitigare potenziali problemi. In secondo luogo, ci permette di trovare opportunità interessanti in società i cui prezzi delle azioni sembrano attraenti anche dopo aver contemplato in un ambiente di domanda draconiano.

Ciò non significa che non avremo volatilità a breve termine. Riteniamo tuttavia che il contesto attuale sia interessante, dato il nostro orizzonte d’investimento a più lungo termine.

Nel lungo periodo gli Stati Uniti restano interessanti poiché sono la patria di molte società leader a livello mondiale. I ritorni del mercato non sono mai apparentemente una linea retta, ma gli investitori pazienti che acquistano società di alta qualità, che generano liquidità a prezzi corretti, nel tempo sono stati ben ricompensati.