(Teleborsa) – Il rischio contagio esiste e ne fa parte anche l’Italia. E’ bastata questa dichiarazione di Moody’s a far crollare i titoli del settore bancario italiano, coinvolgendo anche gli assicurativi e l’intero listino milanese. Il mercato finanziario del bel paese è stato vittima oggi di un panico generalizzato, che in questi ultimi tempi sembra investire l’intera Europa. A nulla sono servite le varie rassicurazioni provenienti da Bankitalia e Fitch. Piazza Affari termina così un giovedì nero, con i principali indici che fanno peggio di tutte le altre borse europee, collocandosi sui minimi da luglio 2009. Il Ftse All Share mostra in chiusura una debacle del 4,03% a 20.137 punti mentre il Ftse Mib arretra del 4,27% a 19.483 punti, poco sopra i minimi intraday. Nella classifica stilata dall’agenzia di rating internazionale compare oltre a Portogallo, Spagna ed Irlanda anche l’insospettabile Gran Bretagna. Sul valutario l’euro continua ad accusare le pressioni sul debito dei paesi della zona euro, portandosi sotto quota 1,29 usd, su livelli che non si vedevano ormai da 14 mesi. Oggi l’attenzione del mercato è stata rivolta anche al Presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, che nella consueta conferenza stampa successiva alla decisione dell’istituto di lasciare invariato il costo del denaro all’1%, ha per l’ennesima volta ribadito che l’attuale livello dei tassi è appropriato e che l’economia globale sta recuperando “a passo moderato”, anche se la ripresa potrebbe essere discontinua per quanto riguarda l’Unione Europea a causa della crisi dei mercati finanziari e agli squilibri dovuti al forte rincaro dei prezzi delle materie prime. Per quanto riguarda l’inflazione, il numero uno della Bce ha affermato che a livello domestico le pressioni inflazionistiche sono contenute e che lo sviluppo dei prezzi dovrebbe rimanere stabile nel medio termine. In relazione al caso Grecia, Trichet ha precisato che la Bce esclude categoricamente un default e che il piano della penisola ellenica è credibile, ammonendo tutti i membri dell’Unione affinchè mettano in atto da subito e con vigore misure per cercare di risanare le finanze pubbliche. Quasi tutte frecce rosse nel paniere Ftse Mib, con Mediobanca, Intesa Sanpaolo ed Unicredit che perdono tra il 7-8%. Scivolano di oltre sei punti Ubi Banca, Mps, Bco Popolare e la Pop Milano. Depresso anche lo stoxx europeo che mostra una flessione del 4,4% circa. Offerti anche gli assicurativi, così come in Europa. Linea occupata per Telecom Italia. Il gruppo telefonico ha chiuso i primi tre mesi dell’anno con un utile netto consolidato pari a 601 milioni di euro (+30,7% rispetto al primo trimestre 2009) e con ricavi in calo dello 0,7% a 6.483 milioni di euro. Secondo l’amministratore delegato della società , Franco Bernabè, “questi risultati indicano che abbiamo intrapreso la strada giusta per il rilancio del Gruppo e siamo fiduciosi che i prossimi trimestri continueranno a mantenersi in linea con gli impegni assunti nel Piano Industriale”. Segno meno per Finmeccanica, nonostante la notizia dell’aggiudicazione di varie commesse per un valore complessivo di oltre 140 milioni di euro attraverso le sue aziende DRS, SELEX Sistemi Integrati, SELEX Galileo, SELEX Communications e Ansaldo Energia. Inverte la rotta la Fiat, galvanizzata in mattinata dall’upgrade di Nomura che ha portato la raccomandazione a “neutral” da “reduce”. Il broker ha dichiarato che vede ridotto il rischio sulle azioni, rilevando poi che le robuste condizioni del mercato in Brasile hanno migliorato anche l’outlook della controllata CHN. In bella mostra solo Pirelli, che beneficia ancora dello spin off del ramo immobiliare Pirelli Re annunciato ieri con la trimestrale. Trattiene il fiato Bulgari grazie anche ai risultati di Hermes. Sul completo si sottrae alle vendite Recordati nel giorno della diffusione della trimestrale. Male la Roma, dopo la sconfitta di ieri con l’Inter che le è costata la finale di coppa Italia. In perdita di oltre il 10% Aeffe e Kerself e di oltre il 9% Pirelli Re e Eurotech.