Economia

Bail-in, Ue prepara scudo per i piccoli obbligazionisti

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ROMA (WSI) – Buone notizie per i piccoli investitori che hanno in portafoglio obbligazioni subordinate delle banche. L’Eba e l’Esma, rispettivamente l’autorità bancaria europea e l’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, hanno pubblicato una dichiarazione con linee guida da considerare quando in autunno si riparlerà della direttiva  sulle risoluzioni bancarie, il bail-in.

Lo Statement in particolare incoraggia gli enti e le autorità di mercato e di risoluzione delle crisi a considerare adeguatamente i piccoli investitori che, dicono le autorità europee,  mancano di tutela.

Un problema europeo sì ma soprattutto italiano visto che, numeri alla mano, su 262,4 miliardi di obbligazioni, senior o subordinate acquistate dai risparmiatori dell’eurozona, poco più di 130 miliardi, sono concentrati nei portafogli italiani.  Nel documento le due autorità lanciano così una proposta, un vero e proprio salvagente anti bail-in per i piccoli investitori.

Il tutto parte dall’articolo  44 della direttiva Brrd, quello che indica le “circostanze eccezionali” in base alle quali le autorità possono escludere una serie di passività dal bail-in. Queste “circostanze eccezionali”, dice la direttiva, sono legate all’esigenza di garantire la continuità nelle attività essenziali della banca e evitare rischi di contagio o una distruzione eccessiva di valore. Nel valutare queste circostanze eccezionali che portano all’esenzione dalla tagliola del salvataggio interno, chiedono le due autorità, si deve valutare anche la presenza di una platea ampia di risparmiatori che sarebbero colpiti direttamente o indirettamente dal bail-in.

“Pertanto, laddove vi sia una presenza materiale di piccoli investitori, le autorità di risoluzione delle crisi sono incoraggiate a tener conto di questo elemento nella loro pianificazione e valutazione della risoluzione delle crisi”.

Così si legge nella relazione che accompagna la dichiarazione delle due autorità. In sostanza, come spiega Il Sole 24 Ore:

“Le autorità sono chiamate a valutare se il coinvolgimento di un numero elevato di risparmiatori mette a rischio la fattibilità della risoluzione, e l’impatto di una loro esenzione sulla capacità di assorbimento delle perdite”.

Cosa ha spinto le due autorità a questa presa di posizione? Oltre alle ricadute sistemiche sulla fiducia dei risparmiatori, l’esperienza che ha mostrato molti casi di vendite di titoli subordinati senza trasparenza sui rischi accollati ai piccoli investitori con danni a seguire. MPS docet.