Il salvataggio di Banca Carige è sempre più vicino. Secondo quanto riporta Repubblica, il Medio Credito Centrale (Mcc) si unisce alla lista di sottoscrittori dei 200 milioni di euro di bond subordinati tier 2 che l’istituto ligure emetterà nell’ambito della manovra di rafforzamento patrimoniale da 900 milioni, guidata dal Fitd e da Ccb, la Cassa Centrale Banca.
Il Cda dell’istituto a quanto si apprende in ambienti finanziari, come riporta il quotidiano, ha deliberato di sottoscrivere fino a 13 milioni di euro dei bond con una serie di condizioni legate alla realizzazione del piano di rilancio.
Risulta così interamente coperta l’emissione, alla vigilia della riunione degli organi del Fitd che delibereranno una proposta vincolante per ricapitalizzare Carige assieme a Ccb, assicurando la copertura dell’aumento da 700 milioni, a cui Ccb parteciperà per 65 milioni in cambio di una quota di poco inferiore al 10% di Carige. Oltre a Mcc dovrebbero sottoscrivere il bond Amissima (50 milioni), lo stesso Ccb (100 milioni), il Credito Sportivo (20), Cattolica (10), Mediolanum (5) e, per delle piccole quote, Cariverona (1) ed Equita (1).
Attesa per oggi, martedì 30 luglio, la proposta vincolante del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi inerente la ricapitalizzazione dell’istituto ligure. Sul tavolo l’aumento di capitale da 700 milioni di euro, la cui copertura verrà garantita sia dal FITD che da Cassa Centrale Banca e ora anche da Mcc.
L’offerta sarà inviata ai tre commissari straordinari nominati all’inizio del 2019, Innocenzi, Modiano e Lener, che a loro volta invieranno il tutto alla BCE per l’ok da parte del Supervisory Board. Ancora da sciogliere il nodo su cosa intenda fare la Malacalza Investimenti, titolare del 27,7% delle azioni. Anche i piccoli azionisti, che rappresentano ancora oltre il 30% dell’azionariato di Carige, ora alzano la voce e chiedono una maggiore considerazione.