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Banca centrale russa indagata: parlamentare, “sta sabotando rublo”

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ROMA (WSI) – Sabotaggio del rublo. E’ pesantissima l’accusa che sta scatenando un terremoto giudiziario in Russia. Sul banco degli imputati la Banca centrale del paese guidata da Elvira Nabjullina, finita nel mirino dell’Ufficio del Procuratore Generale russo dopo che un parlamentare del partito di governo la ha accusata di essere “nemica del paese”, per aver provocato a suo avviso il crollo del rublo, orchestrando un complotto contro la Russia.

Secondo Evgeny Fyodorov di Russia Unita, l’istituto starebbe “tramando” contro la Russia, La dichiarazione è arrivata in un momento in cui il rublo testa nuovi minimi storici. Proprio alla vigilia le quotazioni della valuta russa hanno segnato il tonfo peggiore dalla crisi finanziaria russa del 1998, crollando sul dollaro a quasi 54 rubli e scendendo sull’euro a 65 euro.

“La Banca centrale è un nemico istituzionale del Paese”, ha detto Fyodorov alla radio Russkaja sluzhba Novostej. “Chi dà le carte là dentro è ufficialmente all’estero. Io parto dal presupposto che farà tutto il male che potrà. La Banca centrale farà di tutto per mettere il rublo al tappeto”. Di qui, la richiesta al Procuratore generale russo di aprire un “procedimento penale” nei confronti della Banca centrale, che ha confermato di essere indagata nelle sue operazioni.

E’ dagli inizi di novembre che la Banca centrale russa non interviene sul mercato dei cambi; da allora, l’istituto ha permesso alla moneta di oscillare liberamente abolendo la banda entro la quale era stata scambiata fino a quel momento. Ma secondo i traders intervistati da Reuters, la Banca centrale potrebbe aver già iniziato a ripristinare gli interventi sui mercati dei cambi, al fine di frenare il crollo del rublo.

Intanto il governo russo ha reso noto di prevedere che il Pil del paese subirà una contrazione -0,8% nel 2015, scivolando in recessione. L’outlook è stato tagliato ulteriormente, di due punti percentuali.

Per il 2014 la stima è stata invece migliorata a una crescita dello 0,6% dallo 0,5% indicato in precedenza.