Mercati

Banca Finnat, tra tradizione e specializzazione

Inflazione e nuove tensioni internazionali rappresentano un banco di prova anche per il mondo della gestione di grandi patrimoni. Per capire come si stanno muovendo i principali operatori del settore ne abbiamo parlato con Maurizio Corsoni, da poco alla guida della direzione commerciale di Banca Finnat.

Siete una delle realtà storiche del private banking in Italia, con 16 miliardi di euro di masse in gestione, le richieste dei vostri clienti sono analoghe al passato o ci sono nuovi bisogni da soddisfare?
L’attuale contesto economico ha accentuato l’attenzione degli investitori sulla gestione dei patrimoni e sulla loro resilienza finanziaria. Il bisogno primario è divenuto quello di affidare tale gestione a figure professionali altamente specializzate, il cui ruolo è oggi quello di saper affrontare temi di natura anche extra-finanziaria relativi ai bisogni familiari e imprenditoriali.
Noi abbiamo aumentato la vicinanza ai clienti, proprio per comprendere al meglio i loro bisogni e fornire prontamente loro le soluzioni più opportune nei tempi necessari.

In un contesto di mercato come quello attuale, con il rendimento dei Btp al 4%, come sta cambiando l’asset allocation dei vostri clienti?

La nostra offerta si basa sulle due forme di servizio tipiche del private banking: la gestione in delega e la consulenza. L’asset allocation ha visto una riduzione dell’esposizione azionaria e uno spostamento verso la componente obbligazionaria governativa che adesso sta generando rendimenti positivi.

In questo momento, la nostra scelta è tipo “barbell” dove, accanto ai rendimenti dei Governativi, manteniamo esposizione su “Investment Grade” a breve ed Emerging Market. Mentre sull’azionario preferiamo uno stile volto alla profittabilità certa e alla qualità del passivo. Tuttavia resta fondamentale procedere alla rilevazione delle caratteristiche del cliente per poter identificare la soluzione più soddisfacente per lui. Per chi ha le competenze necessarie, possiamo affiancare alle asset class tradizionali quelle alternative che, a fronte di un certo livello di illiquidità, offrono rendimenti utili per gli evidenti vantaggi di diversificazione. In questa direzione la partnership con Hedge Invest che ha ampliato la nostra competenza nella selezione di alcune asset class che scegliamo sempre nella logica della piattaforma aperta.

Una parte rilevante della ricchezza degli italiani è investita in immobili. A parte i casi di alcune grandi città, i prezzi medi in Italia sono in flessione. Come è possibile valorizzare questa parte del patrimonio?

Gli immobili rappresentano un asset principale per molti investitori e, in alcune situazioni di passaggio generazionale, la componente finanziaria non risulta sufficiente per sostenere gli oneri legati al passaggio dei beni immobiliari. Ma per analizzare i patrimoni immobiliari, oltre a conoscerne l’entità, è molto rilevante capire a cosa sono destinati: sono utilizzati direttamente dalla famiglia? Sono funzionali a un’attività professionale o imprenditoriale? Per questo è impossibile rispondere in modo univoco. Con i nostri clienti usiamo un approccio personalizzato basato sulla conoscenza della situazione patrimoniale e dei suoi obiettivi. Per il settore immobiliare ci avvaliamo delle competenze di Investire, la SGR immobiliare del Gruppo, grazie alla quale presentiamo opportunità di investimento esclusive.

Elementi distintivi alla base della crescita

Per Banca Finnat l’obiettivo principale è la crescita basata su due direttrici: la crescita dei patrimoni dei clienti attuali, e l’acquisizione di nuovi clienti, in particolare nel segmento con grandi patrimoni grazie agli elementi distintivi della propria offerta e alla capacità di affrontare anche i temi relativi al patrimonio dei figli, alle imprese e ai beni familiari. Altro segmento prioritario sono gli imprenditori e i professionisti che li assistono. La storica banca romana può contare su competenze per fornire soluzioni innovative per la governance dei patrimoni e per i momenti aziendali di maggior rilevanza mediante consulenza sia per il capitale che per il debito. “Oltre che tramite la crescita organica, vogliamo aumentare il numero dei consulenti con due strategie: una è l’assunzione di professionisti esperti, l’altra è la selezione di giovani consulenti che, affiancandosi ai quelli più esperti, possano essere i riferimenti futuri delle famiglie dei nostri clienti” ha chiarito Corsoni.
L’intervista integrale è stata pubblicata sul numero di novembre del mensile Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti.