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Banca Generali a quota 200 nella sostenibilità

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Ci sono 642 milioni di kg di anidride carbonica e 178 miliardi di litri d’acqua risparmiati. Ma anche 39mila pazienti curati, 960mila pasti biologici distribuiti ai bisognosi e un forte aumento della lotta al lavoro minorile. Sono solo alcuni dei risultati messi a segno da Banca Generali attraverso il proprio programma di investimenti sostenibili.

Lanciato in collaborazione con MainStreet Parners nel 2019, il programma Esg di Banca Generali punta ad inserire la sostenibilità nei portafogli della clientela italiana attraverso un algoritmo che associa le soluzioni di investimento agli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu (SDGs), quantificandone anche l’impatto concreto.

A un anno e mezzo dal lancio, i numeri presentati dalla Banca guidata da Gian Maria Mossa sono già da record come conferma il Vice Direttore Generale, Andrea Ragaini, a WSI: “I numeri dimostrano come la sostenibilità negli investimenti non sia una trovata marketing ma una scelta consapevole ben precisa che coniuga i benefici per il portafogli a quelli per la comunità in cui viviamo.
La pandemia e il conseguente crollo dei mercati di inizio marzo hanno inoltre dimostrato come le soluzioni di investimento Esg abbiano un maggior grado di resistenza agli scossoni dei mercati. Siamo convinti che la strada tracciata sia quella giusta e siamo intenzionati a proseguirla con forza”.

Analizzando i numeri della propria clientela, Banca Generali ha individuato alcuni trend ben precisi. Le soluzioni maggiormente richieste dai risparmiatori si collocano infatti nell’area di 3 SDGs ben precisi: quello legato al sostegno all’economia (obiettivo numero 9), quello dedicato all’impegno per il clima (obiettivo numero 13) e quello per lo sviluppo di soluzioni per l’energia pulita (obiettivo numero 7).

Dallo scorso mese di marzo, Banca Generali ha inoltre registrato un forte incremento della richiesta di soluzioni che rispondano alla necessità di tutela della salute e del benessere (obiettivo numero 3).
Una richiesta sicuramente spinta dalla pandemia da Covid-19 ma che, in ogni caso, ha contribuito a dar ulteriore linfa a una gamma di strumenti che, in un futuro ormai prossimo, rappresenterà la componente core di qualunque portafogli di investimento.