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Banca Generali, la vita sul pianeta passa dalla biorobotica

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La ricercatrice italiana Barbara Mazzolai ospite di Banca Generali per analizzare le sfide dell’Agenda Onu 2030 nel ciclo di incontri BG4SDGs

Qual è il reale stato di salute del Pianeta? Come può l’uomo ridurre il proprio impatto sulle risorse? E in che modo la tecnologia può contribuire in maniera sostenibile allo sviluppo? Una risposta a queste domande ha provato a darla Banca Generali. Nel nuovo episodio di BG4SDGs, la banca ha infatti analizzato il percorso verso la realizzazione dell’SDG numero 15 – La Vita sulla Terra – in compagnia di una delle più importanti innovatrici italiane. Si tratta di Barbara Mazzolai, Direttrice del Laboratorio di Robotica Bioispirata a Genova e Associate Director per la robotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

Secondo Mazzolai, la transizione verso un Pianeta più sostenibile in cui l’uomo e la terra vivano in armonia non può che passare dalla robotica, ma ad una condizione: quella che i robot siano un aiuto e non un ulteriore elemento di inquinamento alla fine del loro ciclo di vita. Ma è davvero possibile tutto questo?

“Si, è possibile attraverso lo sviluppo della robotica bio-ispirata. Stiamo lavorando per gettare le basi di una tecnologia biodegradabile, ovvero una tecnologia che sia assorbita dalla terra alla fine del ciclo di vita del robot. Per farlo, stiamo prendendo ispirazione dal mondo delle piante, che sono il vero elemento sostenibile del Pianeta – ha commentato Mazzolai nel corso del talk organizzato da Banca Generali, aggiungendo -. Credo che questa sia la direzione futura da intraprendere, perché non possiamo creare altri rifiuti e perché la tecnologia deve rappresentare un aiuto e non un ulteriore problema di smaltimento”.

Il progetto di biorobot è stato presentato per la prima volta nel 2012 proprio da Mazzolai e dal suo team. Si tratta di una vera e propria innovazione made in Italy che, se sviluppata correttamente, può davvero rappresentare un valido aiuto per una transizione che sia davvero sostenibile. Alla base, c’è infatti una idea tanto semplice quanto innovativa. L’uomo resta centrale mentre i robot vengono sviluppati come vera e propria piattaforma di studio per conoscerci meglio, capire la nostra natura e il modo in cui interagiamo con il Pianeta.

“Questo tipo di robotica parte dalla biologia e ci aiuta ad essere più sostenibili. Occorre lavorare sullo studio dei materiali per ridurre l’impatto sull’ambiente e comprendere meglio come funzionano gli organismi viventi in natura. Già oggi su questa base siamo riusciti a sviluppare progetti di intelligenza artificiale che possono essere applicati senza impatti in agricoltura e nella gestione delle risorse” conclude Mazzolai.

L’intervista completa di Banca Generali a Barbara Mazzolai è disponibile qui di seguito: