IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui capital market e nell’advisory per la quotazione e ipo partner di Borsa Italiana, ha lanciato un nuovo servizio dedicato alle pmi italiane: il Modello Global Finance (MGF). Si tratta di un’academy per la crescita delle competenze delle pmi, esito dell’esperienza ventennale di IR Top nella quotazione delle pmi e dall’analisi bisogni di questi ultimi, intercettati dalla rete di consulenti finanziari di Banca Generali. Il MGF è stato presentato ieri in una conferenza stampa a Milano, seguita in diretta streaming da 270 consulenti finanziari della banca. Maria Ameli, head of equity private investments e head of corporate, real estate e art advisory della banca (nella foto, a destra), ha spiegato a Wall Street Italia:
“Abbiamo una rete di 2.200 consulenti finanziari. Sono loro il primo interlocutore dei clienti, anche corporate. Vogliamo cogliere i loro bisogni sul territorio. In questo momento, guardano molto alla managerializzazione e al passaggio generazionale. Andiamo sulle pmi perché i nostri clienti sono piccoli e medi. Abbiamo una piattaforma aperta, che cerca di rispondere alle esigenze che nascono da clienti e dal contesto con soluzioni disegnate con partner di eccellenza come IR Top, Intermonte, PwC, Warrant Hub. Banca Generali mette in contatto le pmi con la sua rete di partner e poi monitora il buon esito di ogni operazione”.
E ha aggiunto: “Il MGF nasce anche da ciò che Banca Generali ha intercettato sulle aziende del territorio grazie ai consulenti”. A loro Anna Lambiase, ceo di IR Top Consulting (nella foto, a sinistra), ha suggerito di entrare negli advisory board delle aziende per apportare le loro competenze, perché, come ha affermato Marco Giorgino, docente e direttore scientifico dell’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano, “le 1-man company non funzionano più. Governance non significa solo essere compliant ai codici e non è soltanto un costo. La governance è anche un fattore di attrattività dei talenti, la cui scarsità è tema importante per il paese. Governance, innovazione e sostenibilità si alimentano una con l’altra. La parola più importante è governance, perché una buona governance è il viatico per tutto il resto. Le imprese italiane sono molto innovative, ma spesso hanno il problema di scalarla per tradurla in una dimensione competitiva. La sostenibilità è possibile innanzitutto se la pmi è finanziariamente sostenibile, affinché ci sia la resilienza per rispondere a sollecitazioni esterne”.
Il Modello Global Finance
Anna Lambiase ha illustrato poi il MGF, che ha l’obiettivo di rafforzare capacità di impresa di competere per il capitale ed è basato su tre pilastri: ESG; amministrazione, finanza e controllo; governance. Il modello permette alla pmi di crescere sui 3 pilastri, implementando un percorso aziendale costruito sulle
specifiche esigenze dell’impresa e volto a posizionare la società sui mercati finanziari e ad ottenere maggiori risorse per la crescita attraverso:
- Investimenti in ricerca e sviluppo;
- Ampliamento della capacità produttiva;
- Sviluppo di specifici progetti di innovazione;
- Operazioni di M&A;
- Espansione internazionale;
- Talent attraction & retention;
- Rafforzamento della struttura di governance.
“Si tratta di un modello growth, in quanto permette all’azienda di crescere. Si rivolge a presidente, ceo, direttore finanziario, direttore generale, affari societari e responsabile ESG. Grazie questo modello, la pmi può accedere a: finanziamenti bancari, minibond, green bond, social bond, quotazioni su EGM (Euronext Growth Milan, il segmento per le pmi di Borsa Italiana), translisting o passaggio tra listini”, ha detto Lambiase. Proprio come ha fatto Sesa, che dopo essersi quotata tramite Spac su EGM, è sbarcata nel 2013 sul MTA, passando da 148 milioni di capitalizzazione a ben 2 miliardi.