Società

Banca Generali, scelte tematiche per vincere sui mercati

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Il rally dei mercati dello scorso anno potrebbe proseguire nel 2020 anche se da più parti si alza l’allerta per i rischi dalle maggiori tensioni internazionali. Dopo l’euforia dei mesi passati per i dati confortanti sulla crescita statunitense, giapponese, sulla tenuta della domanda in Cina, e soprattutto sull’impegno delle banche centrali per continuare a favorire i flussi di liquidità, gli investitori hanno iniziato il 2020 con le incognite legate alle conseguenze sulle Borse dalla crisi Usa-Iran e alle preoccupazioni per la situazione libica.

“La diversificazione in strumenti di risparmio gestito s’è dimostrata la scelta più accurata nel 2019 anche se purtroppo molte famiglie non hanno potuto cogliere questi vantaggi preferendo parcheggiare nei conti correnti i propri risparmi come dimostrano i dati Banca d’Italia sui picchi di liquidità (oltre 1.400 miliardi alla fine di settembre)”- spiega Andrea Ragaini, vice direttore generale di Banca Generali che aggiunge – “la volatilità del 2018 ha lasciato il segno tra molti risparmiatori, specie nel segmento affluent e tra coloro che non sono seguiti da un consulente specializzato, mentre tra le famiglie private sta progressivamente crescendo l’attenzione alle gestioni azionarie e alle soluzioni alternative che consentono in questa fase una maggiore decorrelazione e quindi protezione nel lungo periodo”. Lo scenario resta tuttavia non semplice da interpretare.

Il primato nella consulenza sostenibile. “Con le borse ai massimi e i tassi ai minimi serve professionalità e competenza per approcciarsi agli investimenti. Per i prossimi mesi crediamo in un approccio al mercato non più orizzontale, ovvero scegliendo titoli e soluzioni tra le varie asset class e aree geografiche, ma bensì più verticale, preferendo quindi specifici temi e macro-trend di lungo periodo selezionati in modo coerente tra i differenti strumenti finanziari, con le nostre scelte che sposano sempre di più la sfera degli investimenti Esg, legati alla sostenibilità” aggiunge il manager della banca del Leone. Dal lancio lo scorso febbraio 2019 – per prima in Italia – di una piattaforma sviluppata ad hoc con la londinese Main Street per la consulenza sostenibile, Banca Generali ha raggiunto circa 2,4 miliardi di masse Esg.

“La selezione di prodotti Esg in grado di avvicinare gli obiettivi di diversificazione e rendimento ai target Sdg’s delle Nazioni Unite rappresenta una svolta innovativa nel dialogo con le famiglie che possono così misurare concretamente il contributo delle proprie scelte anche verso l’ambiente o tutti i temi sociali fissati dall’agenda 2030 dall’Onu” spiega Ragaini.
Oggi Banca Generali conta quasi 200 fondi Esg in offerta da 23 case d’investimento internazionali con un crescente peso della raccolta di questi prodotti che hanno catalizzato circa 800 milioni di flussi nei primi 11 mesi dell’anno, su un totale di 4,5 miliardi.

 

L’advisory industriale. Oltre al primato nella consulenza sostenibile, la società guidata da Mossa s’è distinta sul mercato anche per alcune proposte di asset management all’avanguardia, sperimentando – come case history per il mercato domestico – un approccio all’investimento tematico aperto che si avvale di competenze specialistiche tramite partnership industriali distintive. In questo modo l’orizzonte del gestore si arricchisce di una maggiore visibilità strategica che consente di valorizzare al meglio le scelte tecnologiche e dei modelli di business più innovativi.

“All’interno della nostra Sicav di ultima generazione Lux Im abbiamo introdotto quattro comparti che si avvalgono dell’advisory industriale in altrettanti ambiti tematici dove riteniamo che vi sarà un’accelerazione dei processi di innovazione: Blockchain, Health care, Lifestyle, ed energie rinnovabili” commenta Ragaini.

La prima (Innovation Strategy) è stata sviluppata lo scorso anno con la società di consulenza It, Reply, che vanta una profonda conoscenza della tecnologia e degli attori più dinamici in questo campo. Il focus è rivolto a quelle aziende che stanno interpretando al meglio i cambiamenti trainati dalla blockchain che semplifica, digitalizzando e al tempo stesso proteggendo, mole di dati e transazioni garantite nella tracciabilità e immutabilità.
Una seconda applicazione riguarda invece l’ambito biomedicale (Lux Im Medtech) e può contare sulla partnership di un comitato scientifico di medici e ricercatori d’eccellenza di istituzioni come l’Humanitas University o l’americana Cleveland Clinic. L’advisor industriale consente in questo caso di individuare società con potenziale di crescita interessante e sostenibile nel lungo termine nel biotech, health care e life sciences.

“L’invecchiamento della popolazione e l’allungamento della vita media, si accompagnano ad un aumento dell’incidenza di malattie croniche ed ad un incremento dei bisogni di prevenzione e diagnosi precoce. Per queste ragioni e per il contributo della tecnologia l’industria chiamata MedTech sta registrando una crescita significativa”.

 

Le ultime due advisory sono state aggiunte invece pochi mesi fa e si caratterizzano per l’evoluzione delle abitudini dei giovani e per le crescenti sensibilità ambientali. La Lux Im Consumer Tech si rivolge ai nuovi brand ad alto potenziale legati a modelli di consumo in forte crescita, siano essi connotati alle dinamiche di spesa, di trasporto e movimento, o tipo di alimentazione.
La partnership in questo caso è affidata a Mip (Milano Investment Partner), fondata nel 2017 da Angelo Moratti e altri azionisti specializzati nel venture capital e nel lifestyle italiano, che hanno voluto portare il focus del private equity verso start up e business di successo, come lo sbarco in Italia di Starbucks o l’accordo con Princi.

Infine un’ultima gestione punta a catturare i principali trend nella green energy (Lux Im Green Energy) tramite il partner Solar Venture che rappresenta una delle realtà più specializzate in questo campo dove è attivo fin dal 2005 con un track record importante di operazioni.

“Il settore energetico mondiale continua a crescere a ritmi elevati specie nel fotovoltaico e nell’eolico che sono il segmento delle rinnovabili più seguito dagli investitori. L’esperienza dell’ing. Michele Appendino ha dimostrato grandi capacità sia in operazioni di early stage, sia nelle collaborazioni con primari installatori in diversi mercati” dichiara Ragaini.

 

L’interesse dei private banker del Leone per le quattro gestioni non si è fatta attendere tanto che in pochi mesi la raccolta ha già raggiunto i 400 milioni. Si tratta perlopiù di flussi provenienti da clientela private che rappresenta un segmento sempre più nelle corde della banca triestina che dallo scorso agosto è stata riconosciuta ufficialmente dalla classifica di Magstat come il terzo operatore nel private banking in Italia in virtù degli oltre 40 miliardi di masse da clientela da oltre mezzo milione di euro di disponibilità finanziaria.

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di gennaio del magazine Wall Street Italia