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Banca Generali, un futuro sempre più verde

Banca Generali accelera ancora nella sostenibilità. A certificarlo sono i numeri del primo semestre 2024 dove si evince un ulteriore miglioramento degli indicatori. Al 30 giugno la private bank milanese ha registrato un risultato della componente investita in prodotti dedicati alla sostenibilità (Esg) pari al 43,1% delle soluzioni gestite complessive, in miglioramento di 5,5 punti percentuali rispetto a fine 2023.

Prodotti focalizzati sulla sostenibilità.

Parlando alla comunità finanziaria il top management della banca ha raccontato l’approccio commerciale Esg distintivo che fa leva su una piattaforma proprietaria dedicata ai criteri verdi che consente un’offerta di investimento unica allineata ai 17 SDG’s delle Nazioni Unite.
Ciò va di pari passo con l’impegno quotidiano nell’offrire soluzioni green che si traduce in un numero ben preciso: quasi 20 miliardi di euro di Aum Esg. E per proseguire in questa direzione la terza private bank italiana ha previsto un approfondito programma di formazione Esg per consulenti finanziari mentre le ore di formazione dei dipendenti sono aumentate del 10% anno su anno nel 2023, con focus su sostenibilità, dati e temi digitali.

 

Favorire il cambiamento con professionisti dedicati.

Questi sforzi sulla sostenibilità, riconosciuti dalle principali agenzie di rating, rispondono a un intento chiaro. Investire in soluzioni e prodotti con caratteristiche sostenibili o con obiettivi di investimento green consente di valorizzare il patrimonio personale favorendo il cambiamento: un’opportunità che sempre più clienti stanno prendendo in considerazione per raggiungere i loro obiettivi. A questo scopo Banca Generali ha lanciato alcuni mesi fa una nuova categoria di banker: i “Sustainable Advisor”, cioè consulenti finanziari specializzati nella conoscenza dei prodotti, strumenti e best practice del mondo Esg. Dopo 6 mesi di attività sono stati raccolti i primi frutti: il gruppo pilota è oggi composto da 50 professionisti, rappresentati dal Sales Manager Strategico per la sostenibilità Enzo Ruini e sta crescendo in linea con gli obiettivi della banca ovvero contare su 80 banker a fine anno e 150 entro fine 2025.

Questo primo nucleo è partito all’interno di un nuovo modello operativo che punta a rafforzare la leadership della banca del Leone nella sostenibilità e ora ha fatto un passo in più realizzando la sua prima Convention tematica e il suo manifesto: una sorta di Costituzione volta a delinearne non solo l’identità ma anche i principi, gli obiettivi e l’intero percorso.

“Cinque anni fa siamo stati pionieri di un modello d’offerta dedicato agli obiettivi dell’agenda 2030 dell’Onu. Abbiamo sviluppato una piattaforma proprietaria insieme ai partner di Mainstreet in grado di quantificare l’impatto reale che le nostre scelte, e investimenti, possono avere concretamente nelle sfide ambientali e sociali del nostro futuro”, ha spiegato Marco Bernardi, vice-direttore generale di Banca Generali, di fronte alla platea di banker. “La crescente attenzione che stiamo registrando verso il tema Esg – sia della nostra clientela sia da una buona parte dei nostri banker – ci ha spinto a mettere a terra in maniera più organica anche le modalità di interazione, formazione e dialogo. Abbiamo quindi lanciato un progetto vero e proprio che ha visto la creazione di un marchio: ‘Sustainable Advisor’ nato con lo scopo di rappresentare l’eccellenza e la professionalità in questo ambito”.

D’altronde secondo il rapporto realizzato da Consob insieme all’università di Roma Tre il consulente ha un ruolo chiave nel sensibilizzare il cliente verso le scelte Esg. E rispetto alle precedenti edizioni dell’indagine appare più diffusa l’attenzione dedicata alla rilevazione delle preferenze green dei clienti, considerata come un’opportunità di dialogare con gli investitori e sensibilizzarli sui temi della sostenibilità.

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di settembre di Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti al magazine