New York – La rottura dell’area euro e’ uno scenario che non si puo’ piu’ escludere, secondo il governatore della Banca d’Israele Stanley Fisher.
Proprio oggi il parlamento in Israele ha dato il la’ a un nuovo pacchetto di misure di austerita’ fatto di tagli alle spese e auemnto delle tasse. Fisher ha definito i passi intrapresi “coraggiosi ed essenziali” per il paese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, uscito vittorioso dal voto per 20-9, si e’ lamentato del fatto che “la crisi mondiale si sta aggravando, e piu’ peggiora piu’ misure dobbiamo intraprendere per proteggere l’economia israeliana”.
Il ministro delle Difesa si e’ detto contrario al piano di rigore, anche perche’ esso prevede un taglio al bilancio del suo dicastero di 100 milioni di nishel.
L’econopmia israeliana, che conta molto sulle esportazioni – le quali valgono il 40% del Pil – ha retto bene l’impatto della crisi del debito l’anno scorso. Ma l’accentuarsi del rallentamento in Europa e Stati Uniti, i due principali partner commerciali di Tel Aviv, ha costretto il governo a prendere provvedimenti impopolari.