(Teleborsa) – Tra febbraio e giugno 2010, le banche hanno sospeso mutui per 3,2 miliardi di euro ad circa 24 mila famiglie. La misura, si legge in una nota dell’Abi, è stata applicata a 23.793 contratti di mutuo, per un debito residuo di 3,2 miliardi di euro. La liquidità in più per far fronte alla crisi, ha raggiunto una quota pari a 155 milioni di euro. Ogni famiglia avrà dunque a disposizione in media 6.800 euro in più. Questi i dati del monitoraggio sulla sospensione dei mutui. Procede dunque a pieno ritmo e con efficienza l’iniziativa sui mutui prevista dal “Piano famiglie” Abi: da sospensione rate 155 milioni di euro di liquidità in più. La maggioranza delle operazioni riguarda l’intera rata (90%). Tra le cause prevalenti la sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario e la cessazione del rapporto di lavoro subordinato. La maggioranza delle domande è al Nord (58,5%), seguono Sud e Isole (22,2%) e Centro (19,3%). Tra febbraio e giugno 2010, le banche hanno sospeso mutui per 3.2 miliardi di euro ad circa 24mila famiglie. La misura è stata applicata a 23.793 contratti di mutuo, per un debito residuo di 3.2 miliardi di euro. La liquidità in più per far fronte alla crisi, ha raggiunto una quota pari a 155 milioni di euro. Ogni famiglia avrà dunque a disposizione in media 6.800 euro in più. Questi i dati del monitoraggio sulla sospensione dei mutui. Nel dettaglio, la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato l’intera rata (90% dei casi). La causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni “in bonis” (senza ritardi nei pagamenti) è stata la sospensione dal lavoro o riduzione dell’orario (Cig, mobilità ecc.). Nelle posizioni con ritardo nei pagamenti, invece, la cessazione del rapporto di lavoro subordinato. Dal punto di vista “territoriale”, il maggior numero di domande ammesse è al Nord con il 58,5%, seguono Sud e isole con il 22,2% e il Centro al 19,3%. Il Piano è partito il 1° febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento ad eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.