(Teleborsa) – Si tratta di uno svantaggio competitivo che inevitabilmente si riflette sulla capacità di remunerare il capitale investito, sulla potenzialità di crescita, sulla possibilità di giocare un ruolo attivo in operazioni di aggregazione e ristrutturazione aziendale. L’evoluzione ancora poco favorevole del contesto economico e le peculiarità delle norme attualmente in vigore (come le normative su crediti e interessi) prospettano un possibile aggravio della pressione fiscale nei prossimi esercizi con il rischio di ampliare il divario di competitività rispetto agli altri paesi europei. Nel corso dell’incontro sono state analizzate anche le modifiche IRES e IRAP del 2008. E’ stato messo in luce come gli effetti positivi prodotti dalle riforme del 2008 sono stati ridimensionati per la presenza nel sistema fiscale di norme con effetti pro- ciclici, vale a dire il regime di parziale deducibilità degli interessi passivi e di deducibilità delle rettifiche di valore sui crediti. Nel 2009 il quadro regolamentare è rimasto sostanzialmente invariato, unica eccezione di rilievo è stata l’abrogazione dell’esenzione per l’IVA sui servizi infragruppo che, a parità di condizioni, genererà un aumento della fiscalità indiretta a carico delle banche. Sui temi legati al trattamento delle perdite fiscali delle banche l’Abi partecipa al tavolo tecnico costituito dall’Agenzia delle entrate sul progetto avviato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). L’obiettivo è quello di esaminare aspetti di specifico interesse per le banche italiane come il trattamento delle perdite sui crediti e il rapporto tra prelievo fiscale e regolamentazione in materia di fiscalità differita, e di portare avanti progetti su temi di particolare attualità come, ad esempio, il “Codice di condotta”. L’iniziativa fornisce un modello bilaterale con cui la singola impresa e la relativa Amministrazione fiscale assumono un reciproco impegno per dare maggiore trasparenza e correttezza al rapporto tributario.
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