ROMA (WSI) – Giro di vite da parte della Bce sulle banche europee in merito ai crediti deteriorati. L’organo di vigilanza della banca centrale europea, presieduto da Danièle Nouy ha reso noto nelle sue linee guida di voler rafforzare i criteri con cui sono coperti i crediti deteriorati, alzando proprio queste coperture al 100% dopo 2 anni di vintage – ossia il tempo trascorso da quando un credito entra tra i deteriorati – in caso di crediti non garantiti (unsecured) e dopo 7 anni se sono invece garantiti (secured).
Le banche della zona euro, dice Nouy, hanno più di 1000 miliardi di Npl che sono una zavorra per i bilanci e frenano l’erogazione del credito. “Ora che la situazione economica è molto migliorata dobbiamo vedere un progresso molto significativo nel caso degli Npl”.
Così ha detto Nouy presentando le linee guida. Immediata arriva la replica di Bankitalia che questa volta si pone a difesa delle banche italiane.
Prima il dg Rossi ha visto ridimensionamento del ruolo degli istituti la possibilità di un ritorno agli utili, poi il vice direttore generale di Bankitalia Fabio Panetta, anche membro del Supervisory board della Bce, si è mostrato critico rispetto alla mano dura della Nouy contro gli istituti.
L’innalzamento delle coperture, secondo stime provvisorie riportate da Il Messaggero, infatti significano almeno altri 8-10 miliardi di accantonamenti in tre anni, un conto molto salato per gli istituti italiani.
“I prestiti deteriorati si stanno riducendo a ritmi che solo pochi mesi fa alcuni ritenevano irraggiungibili. L’attività di vigilanza deve ora proseguire in maniera graduale evitando impulsi prociclici accompagnando questo miglioramento e consentendo agli intermediari di tornare a finanziare in pieno l’economia italiana”.
Ma anche il numero uno di via Nazionale, Ignazio Visco, questa volta “alza la voce” contro la bce:
“Le regole servono ed è importante che siano ben disegnate”.
Il mandato di Visco però, è doveroso ricordarlo, è in scadenza.