Mentre la zona euro si avvia verso una probabile recessione e a un contemporaneo aumento dei tassi, la Bce aumenterà il controllo su come le banche gestiscono il rischio di credito e diversificano i finanziamenti.
Lo ha sottolineato ieri la vigilanza dell’istituto di Francoforte, che ha ridefinito le priorità strategiche per gli istituti di credito al alla luce delle incertezze sull’andamento dell’economia e dei mercati finanziari.
Sottolineando che il contesto attuale richiede cautela, la Bce, che supervisiona più di 100 grandi banche in Europa, ha sottolineato la necessità di monitorare e verificare l’adeguatezza e la solidità delle prassi di accantonamento e delle posizioni patrimoniali delle banche, nonché delle proiezioni e dei piani di distribuzione nell’ambito delle sue regolari attività di controllo.
Le priorità per il triennio 2023-2025
Secondo le priorità di vigilanza per il 2023-2025, agli enti vigilati sarà richiesto di:
- rafforzare la propria capacità di tenuta agli shock macrofinanziari e geopolitici immediati (Priorità 1),
- affrontare le sfide poste dalla digitalizzazione e potenziare le capacità di indirizzo degli organi di amministrazione (Priorità 2);
- dedicare maggiori sforzi per fronteggiare il cambiamento climatico (Priorità 3).
La Bce vuole che le banche moltiplichino gli sforzi per dare una risposta a questi rischi. La novità nelle priorità di vigilanza è rappresentata dal ‘faro’ acceso sulla raccolta bancaria. La vigilanza di Francoforte spiega che la scarsa diversificazione della provvista rende alcune banche “più vulnerabili alle turbative di mercato”. Le misure straordinarie a inizio pandemia “hanno indotto alcune banche in particolare ad accrescere il finanziamento presso la banca centrale” con le aste Tltro III “e a ridurre di conseguenza la quota di finanziamento sul mercato, ad esempio tramite carta commerciale e obbligazioni garantite”.
Le banche ora per effetto del rimborso anticipato delle Tltro III “dovranno diversificare ulteriormente le fonti di provvista e sostituire parte del finanziamento presso la banca centrale con alternative più costose ed eventualmente a più breve termine; ciò eserciterà pressioni sui coefficienti prudenziali e sulla redditività, soprattutto in un contesto caratterizzato da crescenti rischi economici e dal progressivo inasprimento della politica monetaria”.
Lagarde (Bce): cruciali accantonamenti adeguati delle banche
Su questo fronte, pochi giorni fa, la presidente della Bce Christine Lagarde intervenendo alla sesta conferenza annuale del Comitato europeo per il rischio sistemico (Esrb), ha spiegato che “date le indebolite prospettive economiche di oggi, resta importante che le banche prevedano accantonamenti adeguati e intraprendano una prudente pianificazione del capitale. Dovrebbero essere attente al rischio di credito e rimanere attenti a potenziali difetti nei loro modelli interni man mano che l’ambiente di rischio si evolve”.