ROMA (WSI) – In calo le commissioni interbancarie sui pagamenti elettronici come bancomat e carte di credito. Il governo taglia così i costi uniformandosi alle regole europee e passa da una media dello 0,50% a un tetto dello 0,20% del valore della transazione per carte di debito e prepagate, e da una media dello 0,70% a un tetto dello 0,30% per le carte di credito.
Inoltre, relativamente alle commissioni interbancarie per le sole operazioni nazionali tramite carte di pagamento, i prestatori di servizi di pagamento saranno tenuti ad applicare, per tutti i tipi di carte, commissioni di importo ridotto per i pagamenti fino a 5 euro rispetto a quelle applicate alle operazioni di importo pari o superiore, così da promuovere l’utilizzo delle carte anche per cifre molto basse. Nell’ottica di favorire la diffusione dei pagamenti elettronici a discapito dei contanti, sarà posto il divieto di prevedere sovraprezzi per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento (cd. divieto di surcharge), per non creare discriminazioni tra i consumatori e i prestatori di servizi.
Tuttavia, lamentano le associazioni degli esercenti, il governo non ha per nulla pensato a tagliare i costi per loro.
“Bene che il Governo abbia deciso di intervenire per ridurre le commissioni per i pagamenti con carte di credito e bancomat tramite Pos anche se si tratta delle commissioni interbancarie e non di quelle a carico delle imprese. Non vorremmo, però, che il Governo usi questo stesso provvedimento per introdurre anche le sanzioni per le imprese che non accettano pagamenti elettronici”.
Così la ConfCommercio a cui fa eco anche la Confesercenti.
“Le commissioni sono solo una parte della catena dei costi e non riguarda le commissioni pagate dagli esercenti che accettano pagamenti con il POS. L’intervento non riguarda dunque direttamente gli utenti finali e si rivelerà un fatto positivo solo se il beneficio si trasmetterà alle imprese e ai consumatori”.