ROMA (WSI) – “Le banche europee, e quelle italiane in particolare hanno attraversato un periodo caratterizzato da crisi di fiducia sui mercati finanziari, recessione reale e cambiamenti regolamentari. Hanno superato con successo l’esame dei mercati e l’avvento della vigilanza unica. L’attenzione ai parametri di capitalizzazione e liquidità , alla governance e al business model, l’accresciuta responsabilità verso finanziatori e depositanti rendono il settore bancario più sicuro e resiliente”. Allo stesso tempo, la richiesta di continui aumenti di capitale alle banche europee ha effetti negativi per la crescita economica. Lo ha detto Gian Maria Gros-Pietro, presidente del consiglio di gestione di Intesa SanPaolo, nell’intervento all’assemblea annuale della Banca d’Italia.
“Non può sfuggire alle istituzioni politiche e tecniche europee, che tutto ha un prezzo: chiedere continui aumenti di patrimonio per rafforzare solidità e resilienza delle banche può ottenere alla lunga l’effetto paradossale di contrastare la crescita economica e la stessa stabilità finanziaria, dirottando risorse verso canali finanziari non regolati o meno trasparenti, aumentando il livello di rischio nel sistema”.
“Nello stesso tempo requisiti di capitalizzazione crescenti ne riducono la capacità di sostenere l’economia, a parità di risorse. O, alternativamente, richiederebbero maggiori risorse a parità di sostegno fornito, il che porrebbe in modo ancora più acuto il problema della loro remunerazione”.