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Banche, cosa ha innescato la crisi del settore? Il parere di Natixis IM

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E’ aperto il dibattito sul ruolo che hanno avuto le banche centrali nella crisi del settore bancario. Un tema che tiene banco anche tra gli esperti di Natixis IM, che a fine marzo si sono riuniti al Leadership Summit 2023 di Parigi.

La crisi delle banche secondo Natixis IM

Per Mabrouk Chetouane, head of global mkt strategy solutions, le banche centrali saranno disposte a tollerare una maggiore inflazione. Quest’ultima a suo avviso sarà inoltre alimentata da una bassa produttività:

“Sebbene non ci siano timori sugli istituti di credito, dato che abbiamo le banche centrali che fungono da prestatori di ultima istanza, la crisi bancaria può ridurre la domanda e l’inflazione. Mi aspetto un credit crunch (chiusura dei rubinetti del credito). Le banche stavano già attuando delle restrizioni sul credito, ma la crisi degli istituti di credito le stanno accelerando. Le banche centrali se l’aspettavano ed è esattamente quello che volevano”.

Il credit crunch tuttavia può costituire un problema molto serio in un continente bancocentrico come l’Europa, dove due terzi dei finanziamenti all’economia reale provengono dalle banche, ammonisce Philippe Berthelot, cio credit and money market di Ostrum. Che però rassicura sulla crisi bancaria:

Non è globale, ma è una crisi degli istituti di credito regionali americani. Non è un momento Lehman, ma si tratta di semplici fallimenti idiosincratici”.

Berthelot ha anche detto la sua su Credit Suisse, rilevata lo scorso marzo da Ubs per scongiurarne il fallimento:

“Credit Suisse è stata indebolita da scandali e avvicendamenti del management. La sua crisi non è replicabile a livello europeo. Inoltre, la regolamentazione si è evoluta rispetto ai tempi della Grande Recessione. La crisi bancaria ora sta rientrano, ma abbiamo ancora nervosismo degli investitori e i mercati stanno funzionando”.

Ad ogni modo, considerato cosa è successo con le banche, Elaine Stokes, portfolio manager e cohead of of full discretion team di Loomis Sayles, in futuro si aspetta tassi stabili in Usa e rialzi di entità inferiore nell’Eurozona. Anche se a suo parere, le banche centrali non sono le principali responsabili della crisi bancaria:

“Hanno avuto senz’altro un ruolo, ma le banche che sono fallite avevano già i loro problemi, dovuti al taglio degli investimenti privati nella tecnologia e nelle criptovalute. Le banche devono imparare a gestire meglio i loro asset“. 

Come investire?

“La guerra in Ucraina è un momento complicato, come la Brexit e l’elezione di Trump, ma la volatilità crea opportunità per gli investitori”, ricorda Chetouane. Secondo Gad Amar, head of western Europe Natixis Im, i 4 trend principali di oggi sono:

  1. la transizione climatica;
  2. i private asset nei portafogli degli investitori istituzionali;
  3. la ricerca di soluzioni alle esigenze finanziarie per i clienti, più che la promozione di alcuni prodotti specifici.
  4. il ritorno dell’obbligazionario come asset class;

Su quest’ultimo tema, Stokes ha sottolineato che “il settore del credito oggi è interessante. Abbiamo rendimenti decenti e alti spread: adesso è il momento di iniziare ad investire. Ma occorre essere selettivi. La selezione dei titoli è cruciale. C’è valore nei corporate bond, nei crediti securitised, nei mercati emergenti e nei bond globali”.  La portfolio manager ha concluso:

“Quando si gestisce denaro, bisogna tenere in considerazione sia i tassi, sia le aspettative. L’inflazione oggi è persistente e non torneremo ai livelli pre-coronavirus. Abbiamo anche raggiunto un punto di svolta nel ciclo dei tassi di interesse. Continueremo a vedere volatilità sui mercati, ma bisogna essere pazienti e trarre vantaggio dall’aumento dei prezzi”.