Dalla MiFID2 potrebbero arrivare fino a 3,5 miliardi di euro di entrate maggiori per il risparmio gestito in cinque anni. Lo dice uno studio di Excellence Consulting, secondo cui dalla MiFID2 potrebbero nascere opportunità come la ricerca di nuove fonti di ricavo legate allo sviluppo di nuovi prodotti e alla consulenza finanziaria. Risultati che sorprendono chi temeva l’arrivo della nuova direttiva europea sui servizi di investimento entrata in vigore il 3 gennaio 2018.
MiFID2 aggiorna la precedente disciplina MiFID con l’obiettivo di aumentare le tutele per chi investe grazie a nuove regole per le imprese e gli intermediari finanziari. Stabilisce misure per assicurare una maggiore chiarezza dei costi dei prodotti finanziari in cui si investe e obbliga a una maggiore trasparenza. Lo studio di Excellence Consulting si basa sull’applicazione al caso italiano di esperienze simili che hanno interessato altri Stati, come la normativa Retail Distribution Review (Rdr) nel Regno Unito.
Gli effetti positivi potrebbero derivare da una nuova generazione di prodotti alternativi come hedge fund, private equity, real estate, infrastructure, che finora in Italia sono stati distribuiti solo in quantità marginale fra gli istituzionali. La consulenza finanziaria a pagamento inoltre è destinata a crescere nei prossimi anni come conseguenza indiretta delle norme introdotte da MiFID2.
Lo studio non nasconde neanche le possibili conseguenze negative della MiFID2. Riguardo i costi di adeguamento, la Rdr nel Regno Unito ha ridotto gli utili netti dell’industria del risparmio del 10-12%, cosa che potrebbe avvenire anche in Italia. Sarebbero dolorosi anche gli effetti della maggior trasparenza dei prezzi e della crescente concorrenza delle piattaforme digitali.
Altri problemi potrebbero arrivare dalle nuove regole sul pagamento dei servizi di ricerca. Gli alti costi della ricerca potrebbero causare la scomparsa dei piccoli fondi esistenti che non possono permettersela. I gestori di fondi potrebbero tagliare le risorse dedicate alle attività di ricerca e analisi finanziaria e ridurre il numero di fornitori di analisi, come hanno fatto i gestori di fondi europei, secondo un rapporto della società di consulenza statunitense Greenwich Associates.