ROMA (WSI) – Conviene ancora puntare su Hong Kong, o meglio uscire prima che sia troppo tardi? Sicuramente la sua performance è stata notevole, con un balzo +20% dal minimo testato lo scorso mese, complice anche il forte flusso di acquisti arrivati dalla Cina. Tuttavia, nel mese di aprile, si è anche appreso che alcuni fondi hanno deciso di uscire.
Gli investitori di Hony Capital hanno venduto infatti ad aprile, attraverso un’offerta secondaria sul mercato, azioni scambiate sul mercato Hang Seng, per un valore di $3,4 miliardi, con uno smobilizzo che, su base mensile, è stato il maggiore in 11 anni e mezzo. Hony, società di private-equity cinese, ha guadagnato inoltre lo scorso venerdì $1,3 miliardi dopo aver venduto la quota detenuta in CSPC Pharmaceutical, il cui titolo la scorsa settimana era balzato al record in un anno.
A tagliare l’esposizione verso questo indice anche Temasek Holdings, la società di investimento statale di Singapore, e il fondatore dell’azienda Cosmo Lady China Holdings.
“E’ una buona opportunità uscire”, ha commentato in un’intervista rilasciata a Bloomberg Andrew Sullivan, responsabile della divisione di trading sulle vendite presso Haitong International Securities, a Hong Kong.
Anche il gruppo Carlyle ha smobilizzato la partecipazione rimanente in Haier Electronics Group per $424 milioni, mentre la banca svizzera UBS ha guadagnato $245 milioni attraverso la vendita delle azioni del gestore di crediti inesigibili China Cinda Asset Management.
L’ultima volta che il mercato venne colpito da così tante offerte sul secondario fu nel novembre del 2013, dopo un rally +22% dell’Hang Seng. Sebbene il rally attuale non abbia testato ancora il suo record, Gerry Alfonso, direttore della divisione di business internazionale di Shenwan Hongyuan, a Shanghai, ritiene che alcuni investitori istituzionali potrebbero vendere ancora, visto che le valutazioni dei titoli sono diventate decorrelate dai fondamentali delle società. (Lna)
Fonte:Bloomberg