Banche fallite: Commissione parlamentare, alla ricerca di qualche verità!
Leggo oggi alcuni grossi nomi dell’imprenditoria nazionale pubblicati dal Corsera, risultati “debitori insolventi” della Banca Popolare di Vicenza laddove, per alcuni, non sembra che furono acquisite le garanzie necessarie per la concessione delle diverse linee di credito.
In pratica, sono stati pubblicati i nomi di quelli che hanno preso i soldi e non li hanno restituiti, al contrario di come di comportiamo noi quando facciamo un mutuo che restituiamo tutto fino all’ultima lira interessi compresi.
Pertanto, in ragione che tali debiti non sono stati onorati, siamo tutti convinti che abbiano contribuito in misura significativa al crack di tante banche e in tal senso, auspico l’accertamento delle responsabilità in ogni sede, amministrativa e giudiziaria.
Secondo me, il lavoro della Commissione dovrebbe porre la massima attenzione nella lettura dei bilanci di queste banche nel periodo considerato, tutti falsi, che, non evidenziando a sufficienza ed in modo trasparente le criticità dei crediti – come una sorta di sofferenze occulte, non hanno fatto le “rettifiche” necessarie nella loro valutazione e non si sono visti imporre accantonamenti adeguati per far fronte alle esigenze dei risparmiatori.
Siffatto andamento, in termini di gestione delle aziende di credito, ha consentito negli anni la elargizione di bonus e compensi lunari a beneficio degli amministratori e dividendo gonfiato ai soci, ben oltre i risultati economici realmente ottenuti.
Dall’altro, sotto il profilo dei mancati controlli – Banca d’Italia e Consob – una gestione dissennata così descritta ha favorito il perpetuarsi degli abusi e cattiva amministrazione, causando alla fine il definitivo deterioramento dell’assetto patrimoniale a tutto danno della linea retail (piccoli risparmiatori).
Tale condotta, in modo fraudolento da parte degli amministratori e approssimativo da parte dei controllori, ha danneggiato in modo irreversibile la stabilità economico patrimoniale delle banche coinvolte, poi puntualmente fallite, senza che nessuno da parte dei controllori istituzionali è stato in grado di anticipare gli effetti e scongiurare il disastro.
Al momento, lavori in corso da parte della Commissione Parlamentare d’inchiesta: fare silenzio e non disturbare!