ROMA (WSI) – Sofferenze in crescita, prestiti giù, e tutto questo a fronte di tassi sui mutui in rialzo. Questo il quadro del sistema bancario italiano.
Stando al rapporto di Bankitalia sulle “principali voci dei bilanci bancari”, i tassi d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti che sono stati erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono saliti al 3,96% rispetto al 3,90% del mese precedente. I tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo si sono attestati al 9,52% o (9,55% di giugno).
I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono stati pari al 4,41% (4,30 nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia sono aumentati al 2,96% (2,77% a giugno). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all’1,05%(1,08% a giugno).
Nello stesso arco temporale i prestiti che le banche hanno erogato ai privati sono scesi su base annua -3,3%, peggio del -3% di giugno, e al tasso peggiore degli ultimi 12 mesi.
Precisamente, i prestiti erogati alle famiglie sono scesi dell’1,1% su base annua (-1% a giugno); quelli alle società non finanziarie sono scesi – 4,1%, come a giugno. Sul fronte della raccolta, a luglio il tasso di crescita dei depositi del settore privato è statodel 5,9% (6% a giugno) mentre la raccolta obbligazionaria è calata del 6,3% sui dodici mesi (-4,2% nel mese precedente).
In peggioramento il quadro delle banche italiane: le sofferenze bancarie hanno registrato un tasso di crescita pari al 22,2%, contro il 21,9% di giugno.
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”Le banche continuano nella loro politica disastrosa: o si tengono i soldi o li danno a caro prezzo. Da quando e’ scoppiata la crisi le banche hanno smesso di fare il loro mestiere, che e’ quello di far circolare moneta nel sistema, contribuendo al fallimento di famiglie e imprese”. Lo afferma, in una nota, il Codacons, in merito ai dati diffusi oggi da Bankitalia su prestiti e tassi di interesse. L’associazione dei consumatori chiede al Governo di ”stare, almeno per una volta, dalla parte dei clienti delle banche, eliminando, ad esempio, balzelli assurdi come le commissioni di istruttoria veloce, aumentando la concorrenza e riducendo i privilegi” e suggerisce di ”tassare seriamente le transazioni finanziarie, in modo da rendere meno appetibili gli impieghi meramente speculativi a vantaggio degli investimenti a sostegno dell’economia reale e del sistema produttivo”. (ASCA)