Economia

Banche: i tre migliori conti correnti aperti in filiale

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Gli italiani poco avvezzi ai conti correnti tradizionali, quelli aperti in filiale. Così emerge dall’ultima indagine di Wall Street Italia & T-Voice, azienda che si occupa di opinion mining, sentiment analysis e topic discovery e sfrutta algoritmi di artificial intelligence supervisionati con l’obiettivo di offrire una panoramica precisa di opinioni e sentimenti condivisi tramite web e social network.

Le analisi sono state condotte su più di 24.000 testi in lingua italiana riguardanti il tema “conti correnti offline” presenti nel web e sui principali social network per il periodo che va dal 19 aprile al 17 maggio 2021.

Tutti i risultati sono presentati al netto degli “off-topic”, ovvero senza considerare quei testi che non contengono il tema di interesse.

Il gradimento degli italiani

Dall’analisi di T-Voice emerge che sui conti correnti aperti in filiale, solo il 10% degli italiani esprime pareri positivi, una percentuale in calo rispetto alla precedente rilevazione quando era al 18%.
Il 7% assume una posizione neutrale, mentre ben l’83% esprime opinioni negative.

Conti correnti tradizionali: i preferiti

L’indagine di WSI in collaborazione con T-Voice rivela inoltre il livello di preferenza degli italiani rispetto ai conti correnti tradizionali, individuando i tre considerati migliori che sono nell’ordine Banco Posta (punteggio di 77,1 su 100), seguito da Intesa Sanpaolo (62,7) e Banco BPM (56).

Dall’analisi di T-Voice emerge che proprio Banco Posta è uno dei conti più discussi per eccellenza (71,92%), seguito da Bcc (9,01%), Bper (1,05%), Banco Bpm (1,49%), Intesa Sanpaolo (3,10%).

In Italia le filiali bancarie sono sempre di meno.  Secondo quanto rilevato dalla Banca d’Italia anche nel 2020 il percorso di riduzione delle filiali bancarie italiani non si è interrotto: il numero di sportelli è sceso del 3,4%, ovvero di 831 sportelli. A inizio 2021 risultavano dunque 24.481 filiali bancarie attive sul territorio italiano, in calo del 31,22% rispetto al picco toccato nel 2008, prima che la Crisi Finanziaria facesse sentire i suoi effetti (allora si contavano 34.139 unità, 10.658 in più rispetto a quelle odierne).