In lieve crescita la soddisfazione dei correntisti italiani nei confronti delle proprie banche ma ancora a livelli bassi. Emerge così dall’ultima indagine realizzata da Wall street Italia con T-Voice, società che si occupa di opinion mining, sentiment analysis e topic discovery e che sfrutta algoritmi di artificial intelligence supervisionati con l’obiettivo di offrire una panoramica precisa di opinioni e sentimenti condivisi tramite web e social network.
Le analisi sono state condotte su più di 5.000 testi in lingua italiana riguardanti il tema “rapporto correntisti / banche” presenti nel web e sui principali social network per il periodo che va dal 23 marzo al 23 aprile 2021.
Tutti i risultati sono presentati al netto degli “off-topic”, ovvero senza considerare quei testi che non contengono il tema di interesse.
Banche, correntisti poco soddisfatti
Dall’indagine emerge che il Web Opinion Index che misura il livello di soddisfazione dei correntisti italiani con le proprie banche segna 15,41 punti su un massimo di 100.
Il livello di soddisfazione è comunque in aumento rispetto alla precedente rilevazione quando la soddisfazione era ferma ad un livello di 8,21.
L’indice varia da -100 a +100 e 0 rappresenta il valore soglia. Valori maggiori di zero indicano soddisfazione. Valori minori di zero indicano insoddisfazione. 0-25 basso, 25-50 medio-basso, 50-75 medio-alto, 75-100 alto (in termini assoluti).
Da rilevare che nelle ultime settimane alcuni dei principali istituti di credito operanti in Italia come Fineco, Unicredit e Ing con il Conto Arancio hanno comunicato ai propri correntisti un aumento dei costi di gestione o la chiusura dei conti nel caso in cui la liquidità parcheggiata non verrà investita sui mercati finanziari.
Una decisione motivata dagli istituti facendo riferimento agli attuali tassi negativi che non consentono più di fare fronte ai costi derivanti dai liquidità ferma sui conti.