Economia

Banche, inclusione finanziaria sempre più al centro della strategia

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Negli ultimi anni la pandemia da coronavirus, un mercato del lavoro competitivo e le richieste di maggiore uguaglianza a livello razziale e sociale hanno reso più importante il tema dell’inclusione finanziaria, ossia la possibilità per gli individui e le imprese di accedere a prodotti e servizi finanziari utili e convenienti che soddisfino le loro esigenze e che siano forniti in modo responsabile e sostenibile.

I vantaggi dell’inclusione finanziaria

Come dimostra lo studio di Banca d’Italia “Challenges for financial inclusion: the role for financial education and new directions”, firmato da Magda Bianco, Daniela Marconi, Angela Romagnoli e Massimiliano Stacchin, una maggiore inclusione finanziaria  non solo avvantaggia i singoli, ma si traduce in un vantaggio per la società. Infatti, l’inclusione finanziaria è stata riconosciuta come un importante fattore di miglioramento del benessere degli individui e nel promuovere la crescita delle imprese, con un impatto positivo sulla crescita economica aggregata, sulla riduzione delle disuguaglianze di reddito e della povertà.

Come le banche possono promuovere l’inclusione finanziaria

Secondo lo studio di Deloitte “Financial inclusion is no longer optional”, le banche possono promuovere l’inclusione finanziaria attraverso 5 leve.

  1. Marketing strategico: gli istituti finanziari dovrebbero rivedere i processi esistenti relativi alla pubblicità e al materiale promozionale, anche conducendo test su qualsiasi prodotto mirato a una particolare popolazione e valutando qualsiasi programma di marketing basato sulla tecnologia e i relativi algoritmi per identificare potenziali effetti indesiderati. In questo modo, potrebbero ad esempio accorgersi che un determinato prodotto viene commercializzato solo in una fascia demografica specifica o che il materiale di marketing non comunica chiaramente i potenziali costi associati a un prodotto o servizio, creando un accesso potenzialmente limitato al prodotto o al servizio da parte dei consumatori.
  2. Innovazione e coinvolgimento del cliente a livello digitale: l’uso del mobile banking ha continuato a crescere. Secondo il database Global Findex 2021 (la più completa raccolta di dati su come la popolazione adulta risparmia, si indebita e gestisce i propri rischi finanziari, tenuta dalla Banca Mondiale) per la prima volta dall’inizio della pandemia, oltre il 40% degli adulti ha effettuato pagamenti in negozio o online tramite carta, telefono o internet o ha pagato una bolletta direttamente da un conto formale. Le istituzioni finanziarie dovrebbero garantire che i servizi bancari online e mobili siano accessibili su diversi tipi di dispositivi e nelle aree più rurali.
  3. Nuovo processo di valutazione di prodotti o servizi: gli istituti finanziari devono considerare le potenziali barriere all’accesso legate al prodotto o al servizio e le ragioni per cui le famiglie non sono bancarizzate, comprese le strutture delle commissioni, le soglie di saldo e le valutazioni della storia creditizia. Integrando questa fase nel processo di valutazione dei prodotti o dei servizi, gli istituti finanziari possono apportare modifiche al prodotto o al servizio, al fine di eliminare le potenziali barriere all’accesso.
  4. Uso di dati alternativi per la concessione dei prestiti: le autorità di regolamentazione si stanno preparando all’uso di dati alternativi nella sottoscrizione del credito da parte di banche e altre società finanziarie, incoraggiandone l’uso responsabile. Le decisioni sulla concessione di un prestito dipendono fortemente dalla storia creditizia disponibile, ma non tutti i consumatori ce l’hanno. Ecco perché gli istituti finanziari dovrebbero prendere in considerazione l’idea di esplorare opzioni alternative di dati creditizi per prendere le decisioni sul merito creditizio, come i dati delle transazioni finanziarie all’interno dei conti bancari, la cronologia dei pagamenti delle bollette ricorrenti e persino altre informazioni, come i dati relativi all’istruzione e all’occupazione, per sviluppare una comprensione più completa del profilo creditizio di un mutuatario.
  5. Le modifiche alla regolamentazione: Uno dei fattori più significativi per l’inclusione finanziaria è rappresentato dalle modifiche normative proposte di recente per la tutela dei consumatori. Per prepararsi ad adottare queste normative, gli istituti finanziari dovrebbero iniziare a valutare i loro prodotti e servizi nella prospettiva di promuovere l’inclusione finanziaria.

Secondo Paolo Gianturco, Business Operations & FinTech Leader di Deloitte, questi 5 pilastri sono parte di un cambiamento più profondo che coinvolge le istituzioni finanziarie e il regolatore:

“Per attuare davvero i cambiamenti richiesti, sia le istituzioni finanziarie che le autorità di regolamentazione devono collaborare per comprendere quali siano le priorità su cui agire in termini di inclusione finanziaria e come inserire tali azioni all’interno del contesto normativo, anche attraverso iniziative come le sandbox regolamentari per testare nuovi prodotti e servizi”.